Le trincee dimenticate riportate alla luce sul Peller 

Il progetto. La Scuola di ciclismo fuoristrada Val di Non e Sole con gli studenti dell’istituto  “Pilati” di Cles, ne ha fatto un interessante itinerario storico, paesaggistico e turistico


Giacomo Eccher


VILLE d’ANAUNIA. Le trincee del Peller sono state riportata alla luce con un progetto voluto dalla Scuola di ciclismo fuoristrada Val di Non e Sole e realizzato da un gruppo di giovani istruttori dell’associazione coordinato da Davide Odorizzi.

La presentazione ufficiale dell’iniziativa - con tanto di filmati e slide - è avvenuta a Pavillo, in una sala gremita che ha ascoltato con attenzione le fasi che hanno portato a sviluppare l’iniziativa nel corso di alcuni anni con il sostegno dell’assessorato all’uso ricreativo della montagna del Comune di Ville d’Anaunia guidato da Matteo Mendini e della Comunità di Valle.

Lunga un paio di chilometri, la trincea risale agli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale ed aveva lo scopo di difendere i confini meridionali della regione da una possibile invasione da parte del Regno d’Italia. Ricordiamo che all’epoca il Trentino faceva parte dell’Impero Austroungarico e sottostava perciò alla dominazione asburgica; la trincea del Peller aveva dunque solamente un ruolo secondario nella difesa dei confini e non venne mai utilizzata per scopi bellici.

Va detto che in pochi conoscevano le trincee locali fino a qualche tempo fa, quando la Scuola di ciclismo presieduta da Giulio Mendini ha iniziato ad occuparsene promuovendola anche sui social. Il primo merito del progetto è stato dunque quello di riscoprire pezzo di storia che giaceva sepolto sotto la vegetazione. «Il ciclismo fuoristrada – ha spiegato Mendini - si pratica sul territorio e la conoscenza dello stesso è fondamentale. L’associazione rivolge le proprie attività a bambini, ragazzi e adulti ma entra anche nelle scuole e accompagna i turisti, quindi è fondamentale formare i propri istruttori e collaboratori sulla conoscenza del territorio, della storia locale, della flora e della fauna».

Accanto al lavoro di pulizia dei manufatti con il supporto dei ragazzi, il coordinatore del progetto, Davide Odorizzi, ha svolto approfondite ricerche attraverso testi storici e diari di quanti - a partire dal 1912 - hanno contribuito alla costruzione e al potenziamento della trincea di terza linea, a protezione della più nota trincea del Tonale, teatro della battaglia. Sotto la vegetazione che in un secolo ha ricoperto l’opera i giovani hanno riportato alla luce i muretti a secco, talvolta integralmente conservati. La trincea ha una profondità che varia da 50 a 140 centimetri: sono state trovate tracce di assi di legno, due postazioni secondarie e due postazioni di artiglieria che sarebbero state pronte, in caso di bisogno, ad ospitare i cannoni.

L’obiettivo del progetto era la realizzazione di un itinerario che potesse ripercorrere l’antico camminamento, in modo da valorizzare la zona da un punto di vista storico e paesaggistico. Per questo molto importante è stata anche la collaborazione con una classe dell’Itet Pilati di Cles indirizzo Cat, i quali hanno curato gli aspetti cartografici eseguendo rilievi anche con Gps ed elaborando le informazioni.













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