«La mia prima corsa? Con lo zaino e gli scarponi» 

Il “camoscio del Peller”. In una sala gremita di amici e sportivi, Luciano Debiasi ha presentato il libro sulla sua carriera nelle gare in montagna, ospite speciale l’olimpionico Franco Nones 


Giacomo Eccher


Cles. La sala Borghesi Bertolla era stracolma di amici, di paesani e di sportivi che hanno voluto così dimostrare il loro affetto a Luciano Debiasi, il camoscio del Peller detto anche ‘Ciot’, campione di corsa in montagna degli anni ‘60/‘70. Il coro Monte Peller ha aperto la serata creando il clima ideale per l’entrata in scena (e in sala) di un mito dello sport trentino, il campione olimpico nella 30 km di fondo a Grenoble 1968, Franco Nones, che assieme a suo fratello Serafino ha voluto essere presente a sorpresa, per festeggiare l’amico Luciano, compagno di tanti duelli sui sentieri delle montagne della regione.

L’abbraccio fra campioni

Commovente l’abbraccio fra i tre amici e palpitante l’emozione che trapelava dagli occhi di Luciano, per avere come ospite una leggenda dello sport italiano. A Nones, introdotto da Massimiliano Debiasi, è stato dedicato un filmato e subito dopo il campione olimpico ha ricordato i tempi in cui si cimentava nella corsa in montagna, (allora chiamata marcia in montagna) conoscendo Luciano, atleta che si distingueva per la sua stravaganza ma molto forte in salita.

Quando arrivò ultimo

Per fare gli onori di casa, è intervenuto il sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, il quale si è dichiarato onorato di avere nella comunità persone che si sono distinte nello sport. Fra i campioni dello sport ospiti della serata, il ciclista Gianni Moscon, reduce da un inizio di stagione sfortunato e poco brillante ma che piano piano si sta riprendendo. Al centro, ovviamente, Luciano Debiasi che ha raccontato alcuni episodi della sua vita da campione. Come la sua prima gara di “marcia in montagna”. Debiasi, prendendo alla parola la denominazione della gara, si è presentato alla partenza a Bolzano con scarponi e zaino, come era abituato durante il servizio militare. Tutti gli altri invece erano in tenuta ginnica. Insomma, all’arrivo a Collalbo arrivò ultimo quando era già stato smontato l’arrivo. Debiasi ha ricordato anche quando in una gara a staffetta Romallo - Monte Ozolo e ritorno, nella frazione in salita ha sorpassato la camionetta che portava in cima alla salita gli staffettisti della discesa, arrivando due minuti prima. Ma il tempo perso ha provocato il recupero in discesa degli staffettisti avversari, per cui la sua performance è risultata vana. Episodi questi, come tanti altri, raccolti nel libro curato dal Walter Corradini con illustrazioni e testi di Giuseppe Mendini e la prefazione di Maurizio Fondriest, pure presente alla serata che rimarrà negli annali della borgata per l’intensità dei ricordi e delle emozioni che ha suscitato nei numerosissimi presenti.

In beneficenza

Alla fine c’è stata la distribuzione del libro autografato dal protagonista, libro che sarà in vendita alla Cartoleria Visintainer di Cles. Parte del ricavato andrà in beneficenza a sostenere l’iniziativa di Fr Sebastian Muthiernthikol che opera a favore di giovani ragazzi di una provincia dell’India.

Il libro, che conta 130 pagine, ripercorre la carriera di Luciano, riporta varie foto ed articoli di giornale che parlano delle imprese del “Camoscio del Peller”, un esempio anche per tanti giovani di oggi e di amore, rispetto e fatica per la montagna.













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