In biblioteca la cucina scritta e gustata 

Cles per 5 giorni ospiterà la “Settimana del cibo” nell’ambito dell’anno del turismo sostenibile e del patrimonio culturale


di Giacomo Eccher


CLES. Il 2018, anno dedicato dall’Onu al turismo sostenibile e dalla Unione Europea al patrimonio culturale, è anche l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo. Per celebrare la ricorrenza la biblioteca comunale di Cles ha messo in programma la “Settimana del cibo”, cinque giorni di eventi per tutti i gusti che avrà luogo nel capoluogo noneso dal 23 al 27 luglio. In quei giorni in biblioteca sarà a disposizione una bibliografia speciale con consigli di lettura, appuntamenti per grandi e piccoli, laboratori appassionanti e dimostrazioni di cucina da non perdere.

L’obiettivo dell’anno internazionale del buon cibo italiano – come prevede il protocollo siglato a suo tempo tra il Governo italiano e il principale sindacato agricolo nazionale, la Coldiretti - è sensibilizzare i cittadini e le imprese sulla necessità di valorizzare i caratteri culturali e naturali del territorio. Questo anche attraverso «l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, sportive, agricole e agrituristiche, creative e dello spettacolo e imprese delle filiere dei prodotti agricoli tradizionali e “tipici” nelle aree di riferimento”. L’Italia è l’unico Paese al mondo che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica.

Secondo un’indagine demoscopica Coldiretti/Ixe, due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia mentre per ben il 54 per cento degli italiani il successo della vacanza dipende dalla combinazione cibo, ambiente e cultura. Da qui l’alleanza quasi naturale, anche se purtroppo non ancora scontata nella valle di Non, tra agricoltura e turismo per puntare all’utilizzo nella ristorazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari tipici del territorio. Lo scopo è promuovere il turismo agroalimentare per favorire la conoscenza della storia delle produzioni agricole tipiche in stretta connessione con quella del territorio da cui esse traggono le proprie caratteristiche peculiari. Tutto questo sfruttando pure le potenzialità di diffusione della rete di vendita diretta dei prodotti agricoli ed agroalimentari basata sullo sviluppo capillare dei mercati contadini a km zero.

Una bella opportunità anche per la valle di Non che a detta di tutti si presta, con il suo paesaggio dolce e i suoi grandi orizzonti, a un turismo integrato con l’agricoltura e l’artigianato sull’esempio, non così lontano, del vicino Alto Adige.













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