Ciclabile Mostizzolo-Cles delegati progetto e lavori 

Ci pensa la Comunità di valle. Dei 3,8 milioni previsti dal progetto preliminare 1 lo metterà il Comune di Cles. Ipotizzato anche un tratto sospeso vicino alla chiesetta del Sant del Ciatar


Giacomo Eccher


Cles. La Comunità di valle di Non su delega della Provincia progetterà e curerà la realizzazione, in partnership con il Comune di Cles, della tratta ciclabile Mostizzolo - Cles, uno dei punti qualificanti dell’accordo di programma di sviluppo locale sottoscritto due anni fa. Il progetto nella stesura preliminare prevede lavori per 3,8 milioni di euro di cui un milione messo a disposizione con fondi propri dal Comune di Cles.

Di questo progetto se ne parla da anni e ora, forse, siamo alla fase concreta. Ne è convinto il presidente della Comunità valle di Non, Silvano Dominici, che aveva voluto fortemente inserire questa tratta, peraltro dopo un’ampia fase di consultazione con i comuni e la cittadinanza, tra le opere prioritari del Fondo strategico per la valle di Non. Che si tratti di opera strategica per l’economia e il turismo noneso è abbastanza evidente anche ai non addetti ai lavori. Una volta completata non solo darà uno sbocco logico a Cles dell’esistente ciclabile della valle di Sole, ma sarà anche un notevole passo in avanti per inserire la tratta nella rete provinciale attraverso l’ipotizzato collegamento Cles – Santa Giustina – Dermulo dove oggi termina la ciclabile da sud.

Lungo la statale

Il progetto prevede la ciclabile in parte affiancandola alla statale e usufruendo del tracciato del vecchio acquedotto di Cles. ll punto critico è l’ampio anfiteatro roccioso (una volta adibito a discarica) nei pressi della chiesetta del Sant del Ciatar dove è ipotizzato un tratto sospeso. «Complicato ma non impossibile con i necessari approfondimenti geologico - geotecnici» - spiega Dominici.

Niente cunicolo

Abbandonata, anzi mai nemmeno mai seriamente presa in considerazione, l’ipotesi di far correre la ciclabile nel preforo tra il ponte di Mostizzolo (dove finisce la pista solandra) e Cles. Preforo, sotto i monti Faè e Vergondola, fatto per le indagini geologiche del tunnel della variante di Cles e costato 6 milioni di euro. «Il cunicolo non potrebbe quindi diventare in alcun modo una ciclabile se non con un investimento insostenibile, perché bisognerebbe comunque rivestire l’intera volta e soprattutto inutile perché poi pochissimi sarebbero i ciclisti interessati ad un tunnel ciclabile di 2 km» - commenta Dominici.

Lo schema di delega con la Provincia è stato approvato all’unanimità dal comitato esecutivo della Comunità che metterà in campo ogni sforzo per passare il più presto possibile alla progettazione definitiva e quindi alla realizzazione. «Si tratta di un’opera di competenza provinciale che viene finanziata con risorse della Comunità e del Comune di Cles: questo la dice lunga sull’importanza che i comuni nonesi attribuisco a quest’opera nel contesto di uno sviluppo turistico e della mobilità sostenibile» - afferma Dominici.

Alla diga

Il problema adesso si sposta sulla tratta Cles - Santa Giustina – Dermulo dove oggi termina la ciclabile che sale dalla bassa valle attraverso il Sabino. Santa Giustina e la diga in particolare sono un nodo strategico con vari progetti in ballo tra cui uno skywalk - passerella girevole in ferro e vetro a sbalzo sul coronamento della diga – che dovrebbe esser finanziato da Dolomiti Edison Energy e dal Comune di Ville d’Anaunia nell’ambito di un restyling complessivo dell’area diga. Tutto però è fermi in attesa ci capire cosa succederà con la concessione di grande derivazione idroelettrica che scade nel 2021.

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