dimaro - festa di compleanno a maso ronco a carciato 

Antonio Valenti, 107 anni con tablet e contapassi 

DIMARO. Compiere 107 anni significa davvero essere speciali; se poi a 107 anni ancora è vivo l’amore per la poesia, allora non c’è dubbio: Antonio Valenti, che legge con regolarità versi insieme alla...


di Eva Polli


DIMARO. Compiere 107 anni significa davvero essere speciali; se poi a 107 anni ancora è vivo l’amore per la poesia, allora non c’è dubbio: Antonio Valenti, che legge con regolarità versi insieme alla figlia Delia, è decisamente non solo speciale ma una sorta di eroe che fa coesistere il libro col digitale che non gli è affatto estraneo. Il 18 luglio, le due figlie Delia e Sandra e gli amici hanno festeggiato al maso Ronco di Carciato il compleanno n° 107 dell’arzillo Antonio, intento a rispondere prontamente e con senso dell’humor alle domande; ha anche ricevuto dalle mani del sindaco Andrea Lazzaroni e Monica Tomasi, sindaco e vicesindaco di Dimaro Folgarida, la prima targa del Comune nato dalla fusione con Monclassico.

Fra gli ospiti colui che Valenti considera il suo terzo figlio, Csaba Gombos, profugo dall’Ungheria dopo la repressione sovietica del 1956, accolto in casa Valenti grazie all’interessamento dell’allora sindaco di Trento Flaminio Piccoli e di Franco Pedrotti botanico, cartografo e naturalista trentino, allievo della signora Anna, moglie di Antonio Silvestro la cui splendida figura è stata ricordata durante l’incontro.

Non mancava naturalmente la torta, grandissima e degna della ricorrenza; amiche e badanti che si sono avvicendate in casa Valenti per assistere qualche zia, la sorella e lo stesso Antonio hanno preparato un gustoso buffet prima di raccontare aneddoti e curiosità della loro esperienza in casa Valenti.

Non è certo facile per il festeggiato e per gli ospiti riandare a quel lontanissimo 1911, anno in cui nacque Antonio Silvestro Valenti che appena cinque anni dopo restò senza il padre, grandissimo amico di Cesare Battisti, morto nel 1916 a Verona per le complicazioni di una polmonite. Però è sicuramente più semplice ritornare indietro lasciandosi andare alla quiete e alla bellezza di questo maso di Carciato rimasto quello di un tempo, che conserva nella struttura stessa, sulle sue pareti, nell’arredamento la testimonianza visiva del tempo andato e che è tuttora circondato di piante scomparse di palmandor, Napoleoni, rose mantovane e bella di bosco, rimasti qui con la stessa tenacia del loro proprietario. Chi è questo personaggio che fino a sei anni fa guidava tranquillamente l’auto, che ogni giorno fa la sua camminata con bastoncini ultramoderni e contapassi ricevuti in regalo l’anno scorso, che ama la lettura e che ascolta musica classica col tablet regalatogli pochi anni fa dalle nipoti? È il terzo uomo più longevo del Trentino con i suoi 107 anni e il quindicesimo nella lista nazionale; la mamma, Emma Berti, era discendente di una famiglia che commerciava legname e che a sua volta vanta una storia di irredentismo accanto a Giuseppe Garibaldi; è altresì nipote di Maria Berti moglie di Ugo Silvestri, affermato diplomatico. A sua volta Antonio Silvestro Valenti seguendo le orme degli antenati, ebbe una carriera significativa prima come commissario dell’Aviazione durante la seconda guerra mondiale poi come provveditore agli studi, carriera che concluse una trentina di anni fa a Bolzano.













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