Anche Romeno e Ronzone pensano di lasciare l’Apt 

Dopo il recesso da parte di Ruffré Mendola e la riunione di venerdì a Cavareno con gli albergatori, i sindaci Fattor ed Endrizzi vogliono portare il tema in aula


Giacomo Eccher


CAVARENO. Ruffré Mendola se ne è andato dall’Apt Val di Non ma adesso al recesso pensano anche Romeno e Ronzone. «Ne parleremo nel prossimo consiglio comunale nel contesto della ricognizione delle partecipazioni del Comune, ma alla luce di ciò delle tante criticità che si avvertono in giro e alle mancate risposte non è esclusa una mia proposta di recesso, poi vederemo come la pensano i consiglieri», afferma il sindaco di Romeno, Luca Fattor. Un percorso simile viene ipotizzato anche dal collega di Ronzone, Stefano Endrizzi, che sulla permanenza o meno del suo Comune tra i soci dell’Apt Valle di Non vuole aprire un dibattito che può anche qui sfociare in recesso. Entrambi i sindaci hanno maturato questa intenzione dopo la riunione che si è tenuta venerdì a Cavareno, Hotel Rosa, convocata dagli albergatori dell’alta valle di Non e che ha visto la presenza di tutti i primi cittadini (o il vice) della zona con le sole assenze dei sindaci di Amblar-Don e Castelfondo. Gli albergatori invece c’erano quasi tutti, sia quelli soci dell’Apt sia i non soci, e il dibattito - spiegano i due sindaci - è stato franco e a 360 gradi. «Molti alberghi sono usciti o stanno uscendo dall’Azienda turistica, è un dato oggettivo che fa pensare. Sono motivazioni che vanno analizzate e a cui bisogna dare risposte che, a quanto pare, l’Apt non riesce a dare», afferma Fattor.

I Comuni altoanaunesi, (che pure non brillano in questi ultimi anni per coesione), gli investimenti per il turismo con un’ottica di zona non li hanno fatti mancare, vedi il Centro acquatico di Ronzone, il Palaghiaccio di Fondo, il Canyon, il Centro sportivo Alta Anaunia di Cavareno, eccetera. «Strutture - spiega Fattor - di carattere sovracomunale che evidentemente non bastano a dare una dimensione turistica dell’Alta valle se manca una strategia, e soprattutto se non c’è una visione per valorizzare appieno le bellezze della valle, che tutti riconoscono ma non conoscono. Penso ad esempio alla Mendola e al suo mancato sviluppo e a quello che invece potrebbe diventare come traino per l’intera alta valle». Concetti ribaditi anche dal sindaco Endrizzi: «Serve una profonda riflessione sul ruolo attuale dell’Apt se e quanto serve, così come è oggi, a dare sviluppo alla zona. Un ragionamento che si rapporta anche alla nuova visione di indirizzo della nuova giunta provinciale sul turismo».

Tornando alla riunione di venerdì a Cavareno (che il Trentino aveva annunciato lo scorso 8 febbraio), l’incontro è stato un successo quanto meno per la coesione che nella circostanza è stata evidenziata dai sindaci e dagli addetti ai lavori, in primis gli albergatori. Sono state così esaminate, punto per punto, le situazioni delle varie strutture alberghiere dalla Mandola in giù, dove sono più numerose quelle in vendita rispetto a quelle funzionanti. Ciò significa migliaia di presenze in meno, con riduzione di posti di lavoro e minori introiti nell’indotto, anche se il territorio e l’ambiente avrebbe tutte le caratteristiche di bellezza e di condizioni di paesaggio per fare ben altri numeri. Altro punto esaminato, la situazione organizzativa delle manifestazioni che ancora si svolgono in zona, quante ne sono state perse e quelle che rischiano di perdersi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano