Una scuola per Pojer, Piazza e Benedetti 

Verrà realizzata in Nepal e sarà antisismica: l’iniziativa sarà presentata a Vezzano alla manifestazione “Mese Montagna”


di Paolo Piffer


VALLE DEI LAGHI. Il costo stimato è di circa 65 mila euro. Tanto ci vorrà per realizzare una scuola antisismica con quattro aule a Iosku, nel distretto di Solukhumbu, in Nepal, il Paese dove, il 25 aprile del 2015, un terremoto devastante provocò oltre 8 mila morti. Tra questi anche tre trentini, la guida alpina Oskar Piazza, l’alpinista Renzo Benedetti e il cuoco Marco Pojer, che si trovavano sul posto per alcune escursioni, ai quali verrà intitolato l’istituto i cui lavori inizieranno a gennaio e che ospiterà suppergiù 150-160 bambine e bambini, ragazze e ragazzi delle elementari e medie. In zona ci sono già alcuni stabili adibiti a scuola ma perlopiù fatiscenti, di sassi e lamiera, a possibile rischio crollo si verificasse un altro evento sismico. Se tutto procederà come previsto, l’inaugurazione della nuova struttura è in programma per ottobre-novembre 2019.

Il progetto sarà illustrato il 9 novembre a Vezzano (nell’aula magna del polo scolastico), in valle dei Laghi, nel corso di una serata, che inizierà alle 20,45 e alla quale parteciperanno Giuseppe Criscione, presidente dell’associazione Oskar for Langtang (dal nome di uno dei villaggi distrutti dal sisma), promotrice dell’iniziativa e la guida alpina Angelo Giovanetti. L’appuntamento è tra i tanti programmati dalla tredicesima edizione di “Mese Montagna… esperienze che lasciano una traccia”, manifestazione organizzata dall’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi presentata ieri nel capoluogo. Finora sono stati raccolti 20 mila euro donati da un’associazione toscana mentre altri 15 mila ce li ha messi la quindicina di soci di Oskar for Langtang costituitasi subito dopo il terremoto non solo per ricordare gli amici scomparsi ma anche per concorrere, per la sua parte, alla ricostruzione del Nepal che ha subito danni ingentissimi. Mancano quindi ancora 30 mila euro e manifestazioni come “Mese Montagna”, insieme ad altre, potranno misurare la sensibilità dei trentini verso una popolazione ancora alle prese con una difficile e complessa ricostruzione.

«In pochi mesi contiamo di riuscire a mettere insieme i soldi che ci mancano - riflette il presidente Criscione - sappiamo quanto i trentini siano generosi e attenti verso il volontariato, tanto più nei confronti di associazioni come la nostra i cui principi sono quelli di promuovere la trasparenza e la condivisione degli obiettivi. Rendendo conto di ogni euro donato. Tra l’altro, come richiesto dal governo nepalese, per la realizzazione dei progetti collaboriamo con un’associazione del posto e quindi possiamo tarare, attraverso frequenti contatti, le reali esigenze della popolazione». Il progetto della nuova scuola non è il primo che l’associazione trentina no profit ha adottato per favorire la ricostruzione del Paese asiatico, patria di alcune tra le più belle vette himalayane. Già lo scorso anno è stato infatti inaugurato l’ostello di Syabrubesi costato 161 mila euro.

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