Scomparso a 92 anni il patron della Valman 

Mezzolombardo, Renato Valenti con la sua azienda tessile arrivò ad occupare quasi 200 persone  


di Marco Weber


MEZZOLOMBARDO. Renato Valenti, uno dei più importanti imprenditori della Piana Rotaliana, ha concluso il suo viaggio terreno. Nato nel 1925 a Gorizia, alla fine degli anni ’50 del secolo scorso era diventato titolare di una ditta tessile rilevando i telai di una attività industriale in difficoltà finanziarie (Tamanini) nella quale il suo papà Giovanni, perito tessile, era impiegato come caposala. Dopo poco tempo, a lavorare nell'azienda venne chiamato anche il fratello Raniero, di qualche anno più giovane. L'azienda ebbe il suo massimo fulgore negli anni ’70, quando divenne società per azioni con il nome di Valman spa e arrivò a dare lavoro a quasi 200 persone, tra operai e impiegati, nel solo stabilimento di Mezzolombardo. Ai quali vanno aggiunti anche quelli che lavoravano negli stabilimenti di Mezzocorona (rilevato dalla Marzotto) e di Trevignano (Treviso). Per alcuni anni la Valman spa (acronimo di Valenti Manifatture) ebbe anche uno stabilimento in provincia di Brescia. Per un totale, stiamo parlando di fine anni ’70 inizio ’80, di quasi 400 dipendenti tra operai e impiegati. Con una presenza rilevante, vicina al 50 per cento, di donne. Gli anni d'oro della Valman adesso sono alle spalle; il mondo è cambiato e la globalizzazione ha messo in crisi praticamente tutte le aziende tessili della Rotaliana, Valman compresa. Lo stabilimento di Mezzocorona è stato da poco venduto e a Mezzolombardo sono attivi solo gli uffici commerciali, mentre lo stabilimento di Trevignano è ancora in piena attività.

Con l'arrivare della vecchiaia, Renato Valenti aveva delegato la guida amministrativa e commerciale della sua azienda, attualmente gestita dalla figlia Anna e dal nipote Roberto, mantenendo però sempre voce in capitolo sulle decisioni importanti. Infatti la carica di presidente della società di famiglia, nonostante i suoi quasi 93 anni di età, era ancora sua. «Se non c'era lui», afferma commosso il nipote Fabio, «l'azienda non avrebbe mai raggiunto i traguardi che negli anni ha raggiunto. Era una grande persona e mancherà a tutti noi». Renato Valenti era il perno della Valman e lo è stato fino alla fine. Persona con un carattere forte, coriaceo, ebbe a volte scontri molto duri con i rappresentanti sindacali, ai quali ha sempre riconosciuto però un ruolo importante. Ecco come lo ricorda Giovanni Mosna, per 30 anni dipendente Valman nonché componente della rappresentanza sindacale aziendale: «Per quanto mi riguarda il rapporto con Renato Valenti è sempre stato improntato sulla correttezza reciproca. Gli scontri ci sono stati, ovviamente, e anche duri, ma lui ha sempre riconosciuto la necessità di un rapporto collaborativo con noi rappresentanti sindacali». Estimatore d'arte, Valenti, ha nel tempo impreziosito la sua personale galleria con quadri di notevole prestigio. Il funerale sarà il 3 gennaio alle 11 nel cimitero di Trento e sarà officiato da don Marcello Farina.













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