Lavis nel 2019 avrà il suo primo bicigrill 

Dopo otto anni di ritardi burocratici l’idea della famiglia Dallabetta sta per diventare realtà. In aula arriva il progetto


di Daniele Erler


LAVIS . L’estate prossima a Lavis aprirà un bicigrill su via lungo Avisio, praticamente all’imbocco della pista ciclabile che va verso la Rotaliana, a pochi passi dall’incrocio con via Negrelli. Ovviamente se non ci saranno ulteriori rinvii o ritardi: se tutto insomma andrà come previsto. I passaggi sono questi: giovedì l’argomento sarà discusso in Consiglio comunale a Lavis. Se la maggioranza approverà il punto, poi servirà anche il benestare della giunta provinciale. Sempre che la pratica arrivi prima delle elezioni del 21 ottobre. E poi? «Poi finalmente potrò piantare il badile nella terra – scherza Mauro Dallabetta, che con la famiglia sarà il proprietario del bicigrill – e forse apriremo in estate». La storia dei Dallabetta e del loro sogno sarebbe forse piaciuta a Kafka, tanto assurda è stata la trafila che ha dovuto subire. Sono serviti otto anni di continui rinvii burocratici, modifiche delle norme e riscrittura dei progetti. Ma ora, toccando ferro, il traguardo sembra davvero a un passo. Come direbbero i ciclisti, serve solo l’ultima volata. E i Dallabetta sono stanchi e arrabbiati, ma non smetteranno di pedalare proprio ora.

Un’antica segheria. Il bicigrill sarà una costruzione in legno, su un unico piano, con il tetto in lamiera: un parallelepipedo che si appoggerà su un terrazzamento al livello della strada. L’architetto Gianpaolo Calliari ha immaginato un edificio semplice, al massimo di 100 metri quadri: ricorderà costruzioni effimere del passato, come i capanni agricoli o i fabbricati produttivi. Avrà l’aspetto di un’antica segheria veneziana. Non è un caso: nei secoli passati l’Avisio era una sorta di autostrada, su cui fluttuava il legname proveniente dalla val di Fiemme, fino alle segherie del paese.

Il marchio bicigrill. C’è un severo disciplinare che deve essere rispettato per tutte le nuove strutture che vogliono utilizzare il marchio bicigrill. È un punto fondamentale, perché spiega innanzitutto una parte del ritardo: nell’ottobre 2015 sono state approvate le nuove norme a cui il progetto ha dovuto adeguarsi. Ma spiega anche il motivo per cui il Consiglio comunale di Lavis potrà giovedì concedere una deroga urbanistica. Anche se la zona è agricola, potrà autorizzare la costruzione se ne verrà riconosciuta la pubblica utilità. Perché il bicigrill non sarà solo un locale dove si potrà bere o mangiare qualcosa. Ci sarà una piccola officina per la manutenzione delle biciclette. Servizi igienici anche per i portatori di handicap. Panchine, tavoli e una fontanella di acqua potabile, che saranno accessibili a tutti quelli che usano la pista ciclabile. Anche se non spenderanno un euro al bicigrill.

Una via per i ciclisti. «Da parte nostra – spiega il vicesindaco Luca Paolazzi – c’è l’idea di valorizzare la vocazione ciclabile di questa zona del paese: e questa iniziativa è di sicuro coerente con il nostro programma di governo. Non a caso, su via lungo Avisio (il tratto di strada che collega le due piste ciclabili, ndr) abbiamo limitato il traffico dei veicoli soltanto ai residenti e ai frontisti. Abbiamo rinnovato anche l’illuminazione a led per favorire pedoni e ciclisti». Paolazzi spiega che presto sarà realizzato un collegamento fra via Lungo Avisio e via Carmine, per servire parte delle case direttamente dalla nazionale, limitare il transito delle auto e chiudere il passaggio a livello: «Così la strada rimarrà ad uso quasi esclusivo di pedoni e biciclette».













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