Lavis e il tema del suicidio: se ne parla con il vescovo Tisi

Lavis. C’è una ferita che ogni tanto si rimargina e ogni tanto si riapre, anche a Lavis: per alcuni episodi che passano molte volte sotto silenzio, nel dolore di chi è coinvolto. Ora però la comunità...



Lavis. C’è una ferita che ogni tanto si rimargina e ogni tanto si riapre, anche a Lavis: per alcuni episodi che passano molte volte sotto silenzio, nel dolore di chi è coinvolto. Ora però la comunità prova invece a interrogarsi, in una serata pubblica: giovedì sera, dalle 20.15 in auditorium. Il tema è quello del suicidio e sarà affrontato con l’arcivescovo Lauro Tisi e lo psichiatra Claudio Agostini. Per capire se si possono creare, in una comunità, degli anticorpi: persone pronte a intervenire, lì dove ci sono i segnali di un forte dolore.

Per la prevenzione. «Sappiamo benissimo che questo problema non si potrà mai arginare del tutto, ma crediamo sia giusto che una comunità cerchi consiglio da chi è più competente in materia – spiega l’assessora Isabella Caracristi –. Ci sono persone, come ad esempio i medici di base o gli insegnanti, che forse potrebbero avere una formazione specifica su questi temi». La serata è organizzata dal Comune insieme ad Ama, l’Associazione di mutuo aiuto, e si tiene poco dopo la giornata internazionale di prevenzione del suicidio che ricorre ogni 10 settembre. In passato questo tema tendeva ad avere un certo stigma sociale: a finire negli angoli più reconditi di qualsiasi dibattito pubblico. Ora invece, sempre di più, si cerca il modo migliore per parlarne, ovviamente con delicatezza e la doverosa competenza.

Anche a Lavis. Anche perché tutto questo si scontra con episodi veri che hanno scosso il paese negli ultimi mesi. Ogni storia ovviamente è diversa e porta con sé uno strascico di dolore. Quel che rimane è una comunità ferita che però adesso vuole reagire, cercando le risposte migliori alle tante domande in sospeso. D.E.













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