Lavis, allarme siringhe davanti alle scuole medie 

Tam tam Facebook, Ceccato (Lega) rilancia. L’assessore Caracristi e il dirigente scolastico: «Era integra e non sembra di quelle usate dai tossicodipendenti» 


di Daniele Erler


LAVIS. Una siringa chiusa in una confezione e poi abbandonata è stata recuperata in piazza del mercato, all’esterno della scuola media di Lavis. La segnalazione è stata fatta da una mamma. La foto è stata poi condivisa su Facebook dalla capogruppo della Lega Monica Ceccato, sul suo profilo personale e poi nei gruppi frequentati dalla gente di paese. Una denuncia che ha contribuito a un certo allarme sociale a Lavis, per un episodio che però ha ancora diversi punti oscuri.

Ieri l’assessore all’istruzione Isabella Caracristi ha fatto sapere che l’amministrazione non sta prendendo sotto gamba la segnalazione. Ma che è importante anche precisarne alcuni aspetti: «Innanzitutto il tipo di siringa, per le sue dimensioni, sembra non essere quella che utilizzano normalmente i tossicodipendenti – spiega l’assessore –. Inoltre la siringa è stata trovata integra, inserita all’interno del suo involucro originale. Forse qualcuno voleva buttarla via, non lo sappiamo. Ci siamo comunque confrontati con la cooperativa Paganella (quella che si occupa delle pulizie in paese, ndr). Ci hanno confermato che negli ultimi tempi a Lavis non ci sono stati ritrovamenti che facciano presagire un qualsiasi allarme di questo tipo».

È la stessa sensazione del dirigente scolastico, Stefano Chesini: «La siringa è stata fotografata all’esterno della scuola, ma ci ha comunque stupito, perché non abbiamo mai trovato nulla del genere: al massimo qualche bottiglia e qualche cartaccia all’esterno del polo scolastico. La situazione qui a scuola è tranquilla, anzi sta migliorando sempre di più. Anche perché abbiamo investito in una serie di progetti sulla legalità e sulla cittadinanza che prevedono anche incontri con le forze dell’ordine. Stanno dando i loro frutti: qui a scuola non c’è nessun segnale che ci faccia preoccupare».

La capogruppo leghista ha pubblicato la fotografia della siringa nelle piazze virtuali, senza nessun tipo di mediazione o di approfondimento, ma con evidenti sottintesi: «Avrei molte cose da dire ma preferisco tenere ciò che penso per me – ha scritto Ceccato –. L’unico consiglio che mi sento di dare a tutti è di tenere gli occhi aperti e di denunciare».

«C’è una cosa che insegniamo sempre di più a scuola – spiega il dirigente scolastico –. Quando c’è un problema è importante approfondirlo, non semplificare. Fermarsi un attimo e parlarne. Non significa mettersi il prosciutto sugli occhi, ma cercare di capire meglio cos’è successo, senza accontentarsi delle apparenze. Il problema oggigiorno è che il mondo dei social amplifica le questioni, spesso in maniera negativa. Il ruolo della scuola è di insegnare ai ragazzi che se c’è un problema va affrontato nella sua complessità, cercando di capirne il contesto e soprattutto senza ingigantirlo».













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