La Rotaliana incontra la Borgogna 

Due giornate per gli esperti del settore. Organizzate dal consorzio turistico, saranno occasione di confronto tra enologi, viticoltori,sommelier, ristoratori e studenti della Fondazione Mach. Si parlerà di clima, Teroldego, prospettive


DANIELE ERLER


Rotaliana. Quasi 650 chilometri separano la Rotaliana dal cuore della Borgogna, in Francia. Eppure due territori così lontani hanno in comune la vocazione per i vini d’eccellenza e un rapporto che si sta saldando sempre di più. Partendo da questo concetto, il consorzio turistico ha immaginato un evento nuovo – chiamato semplicemente “Incontri rotaliani”, sottotitolo: “Teroldego e vini di Borgogna” – che a metà maggio unirà San Michele, Mezzocorona e Mezzolombardo, all’insegna della promozione del Teroldego, con una stretta connessione appunto con la Borgogna e i suoi vini.

Non sarà una festa

Non sarà però una festa in senso tradizionale. Le due giornate, il 12 e il 13 maggio, saranno soprattutto un’occasione di confronto fra gli esperti del settore. Ci saranno sì momenti culturali, degustazioni e spettacoli, per attirare un pubblico più ampio. Ma il nucleo principale dell’iniziativa punta ad interessare i professionisti. Così, la domenica 12 (la mattina a Mezzocorona, il pomeriggio a Mezzolombardo) sarà dedicata alla divulgazione scientifica e alla presentazione di esperienze e progetti. Fra le altre cose, si parlerà del gemellaggio che unisce da vent’anni l’Istituto agrario di San Michele con la Borgogna, ma anche di un progetto didattico portato avanti dalla scuola primaria di Mezzolombardo: i ragazzi delle quinte hanno studiato la “viticoltura dall’antichità alla contemporaneità”. La giornata di lunedì, a San Michele, avrà invece un taglio più tecnico e si rivolgerà principalmente a giornalisti di settore, enologi, viticoltori, sommelier, ristoratori e studenti della Fondazione Mach.

Il programma

C’è poi un altro obiettivo: riuscire a unire gli attori che in diversa maniera si occupano di vino sul territorio. Dal mondo della ricerca: la Fondazione Mach e il Centro 3A. Per il turismo, il consorzio della Rotaliana Königsberg. Per la cultura, l’associazione Alteritas trentino. Poi ancora: i produttori del Teroldego rotaliano, con 16 cantine e tre distillerie, le tre amministrazioni comunali e le Pro loco. Così il programma degli “Incontri rotaliani” è vastissimo e vedrà la partecipazione di esperti di prestigio, sia dal Trentino sia dalla Borgogna, ma anche da altre università italiane. Solo per fare qualche esempio, si parlerà delle prospettive per la valorizzazione del Trentino vitivinicolo e di come il cambiamento climatico lo influenzerà. Persino un incontro dedicato alla “vigna di Leonardo Da Vinci”, a 500 anni dalla sua morte. Non mancheranno le degustazioni: quella di domenica pomeriggio sarà guidata dall’italo-svizzero Paolo Basso, campione mondiale dei sommelier nel 2013.















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