La neve bagnata cade dai tetti? Cosa fare per evitare danni

Madruzzo. Nei giorni scorsi la giunta di Madruzzo, dopo aver indicato in una precedente delibera i criteri per la composizione della nuova commissione edilizia comunale, ha provveduto alle nomine....



Madruzzo. Nei giorni scorsi la giunta di Madruzzo, dopo aver indicato in una precedente delibera i criteri per la composizione della nuova commissione edilizia comunale, ha provveduto alle nomine. Oltre i membri di diritto (sindaco o assessore delegato e comandante dei vigili del fuoco) fanno parte della commissione, previa formazione di una specifica graduatoria sulla base dei criteri di selezione fissati ed indicati in un apposito avviso pubblico e delle domande con i vari curricula presentate dai professionisti interessati, i tecnici laureati con esperienza in materia di edilizia e urbanistica, l’architetto Claudio Gardelli col punteggio massimo di 50 punti e l’ingegner Gianluca Busana con punti 37; i tecnici esperti in materia edilizia, impiantistica-geotecnica ingegner Michela Chiogna con punti 48 e il geologo Emanuela Cretti con punti 33. Fungerà da segretario della commissione il responsabile del Servizio edilizia privata.

Si è scritto parecchio nelle settimane scorse, anche con contributi autorevoli, della caduta d’interesse da parte della gente nei confronti della politica locale. Analisi scaturita da alcuni dati emersi nella consultazione elettorale del 20 e 21 settembre scorsi. Le note più evidenti di tale disaffezione riconducono, oltre alla mono-candidatura (presentazione di una sola lista) in un terzo dei comuni, al ruolo mortificante della minoranza consiliare, che non solo è condannata dalla legge dei numeri (10 a 5 nei comuni fino a 3000 abitanti), ma anche fra le varie cose perché è completamente esclusa dalla nomina dei rappresentanti della commissione edilizia, ossia la commissione comunale più importante. Non va inoltre trascurata anche la scarsa visibilità dell’azione politica della minoranza dal momento che il dibattito consiliare è sintetizzato in un verbale, che all’infuori dei consiglieri nessuno conosce (addirittura in alcuni comuni, se non ci sono obiezioni, viene dato per letto in sede di approvazione) e quindi – visto che alle sedute consiliari il pubblico presente nelle migliori rarissime occasioni si conta sulle dita di una mano – nulla trapela oltre le mura della sala comunale. Ma non finisce qui: a Madruzzo è stata introdotta una novità: nelle delibere di approvazione consiliare non è inserito l’esito della votazione (ossia favorevoli, astenuti e contrari). Voto che in barba alla trasparenza dell’atto amministrativo viene relegato fra i diversi allegati alla stessa deliberazione. M.B.













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