Il ferramenta Tomasi abbassa la saracinesca 

Mezzolombardo, la “bottega storica” del centro cessa l’attività: il titolare ora si occuperà di trasporti


di Anna Tava


MEZZOLOMBARDO . Ha chiuso in centro storico, in via Mazzini, il negozio storico di ferramenta “Tomasi Bruno & Co”. La settimana scorsa il proprietario ha svuotato la bottega caricando la sua Apecar, con cui si era soliti vederlo girare per la fornitura delle bombole di gas.

Il negozio svuotato mostrava i vecchi mobili in legno, alti fino al soffitto, che apparivano come scheletri ormai privati degli innumerevoli cassetti che avevano contenuto viti, chiodi, rondelle e ogni tipo di aggeggio. Sono mobili antichi che, se ristrutturati, risulterebbero interessanti, ma sono troppo grandi per poter trovare una collocazione, ha commentato amaramente il proprietario. L’ambiente nel tempo non è cambiato, se non per i segni dell’età, è rimasto il classico negozio degli anni ‘50, con una piccola vetrina e un lungo spazio pieno di materiali in vendita. Come risulta dalla relazione del Comune sulle botteghe storiche, la famiglia Tomasi gestisce la ferramenta dal 1957, dopo averla comperata da Regini Tait, che l’aveva costituita circa 40 anni prima. La proprietà e la gestione è sempre stata di tipo famigliare, passando dal padre, alla madre e poi, nel 1992, al figlio Bruno. La vendita al dettaglio riguardava ferramenta, combustibili, articoli sportivi per alpinismo, prodotti per edilizia, agricoltura e giardinaggio, duplicati di chiavi, fornitura di GPL in bombole e Kerosene per riscaldamento. “Trattava materiali di qualità” dichiara un acquirente. Nella relazione comunale, stilata nel 2011 in occasione della consegna delle targhe alle botteghe antiche, si legge: «Il negozio è storico in tutti i suoi elementi, dalla struttura nel suo complesso (edificio storico nel centro storico di Mezzolombardo) agli infissi, dagli arredi (mobilio pluriclassetti, altri mobili antichi, bancone restaurato) ai pavimenti in legno, dalle vetrine alle attrezzature».

Il motivo della cessata attività non è il pensionamento, Tomasi cambia lavoro e si occuperà di trasporti: l’attività non era più sufficientemente redditizia. I piccoli negozi faticano a sopravvivere e la loro chiusura modifica il paesaggio dei centri storici, lasciando negli sguardi di chi è residente in paese da generazioni un sentimento di nostalgia perché le botteghe e i loro gestori facevano parte della comunità e delle consuetudini, quindi pare che mancheranno. Anche se poi si compra on-line.













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