Fuochi d’artificio per Terre d’Adige 

Ieri dalla fusione tra Zambana e Nave San Rocco è nato il nuovo Comune voluto da quasi l’80 per cento dei cittadini  


di Daniele Erler


TERRE D’ADIGE. Allo scoccare della mezzanotte, il cielo sopra la piazza di Zambana si è colorato per i fuochi d’artificio. Uno spettacolo organizzato per sottolineare un momento storico, dato che da ieri la fusione con Nave San Rocco è realtà. È nato Terre d’Adige: frutto dell’unica fusione del 2019, con il numero dei comuni in Trentino che è sceso da 292 a 291. La scelta va ovviamente nell’ottica della razionalizzazione delle spese.

È soprattutto il frutto di un percorso graduale, portato avanti negli anni. Prima con le gestioni associate e poi con il referendum del maggio 2016, quando la grande maggioranza dei cittadini (quasi l’80%) ha votato per la fusione. In passato si erano ipotizzate anche soluzioni più drastiche: per esempio una fusione che coinvolgesse anche Lavis. Anche perché in fondo Zambana nuova è stata costruita sul terreno che un tempo era Lavis, prima della frana che più di sessant’anni fa ha costretto all’evacuazione di Zambana vecchia.

Michele Moser, sindaco di Zambana fino al 2015, si era spinto anche oltre: «Il contesto economico e storico – aveva detto – sta spingendo molte realtà verso una riflessione sulle fusioni. Siamo ancora agli inizi, ma i tempi stanno cambiando. Potrebbe essere il momento giusto per pensare a un comune unico della Rotaliana, con o senza Lavis». Ipotesi che aveva fatto discutere i sindaci di allora, con qualche segnale di apertura. Ma la creazione di un unico comune della Rotaliana, di quasi 30 mila abitanti, sarebbe stato un percorso lungo e irto di ostacoli. Avrebbe portato a difficoltà gestionali innanzitutto. Soprattutto avrebbe spaventato le realtà più piccole, impaurite dal rischio di essere fagocitate da quelle più grandi. È il motivo per cui si è arenata anche l’ipotesi di una fusione Lavis, Zambana e Nave San Rocco.

Il discorso era stato intavolato e anzi nel 2015 c’erano stati degli incontri informali per parlarne, coinvolgendo anche Giovo. Il sindaco di Lavis, Andrea Brugnara, si era detto disponibile per discutere qualsiasi ipotesi di fusione. Ma gli altri amministratori avevano preferito non rischiare l’azzardo: «Facciamo un passo alla volta», avevano detto. «Con Lavis abbiamo un ottimo rapporto – aveva spiegato il sindaco di Zambana, Renato Tasin, a fine 2015 –. Per ora seguiamo però la strada della fusione con Nave San Rocco, che è quella più semplice e naturale. Per il futuro nulla è escluso».

Poco più di tre anni dopo, Terre d’Adige è realtà. Joseph Valer, l’ultimo sindaco di Nave San Rocco, ha condiviso la foto di quando, il 31 dicembre, ha riconsegnato la fascia tricolore. Si volta pagina. Da ieri Terre d’Adige è un Comune commissariato, guidato dall’ex parlamentare leghista Rolando Fontan. Fra maggio e giugno ci saranno le elezioni.













Scuola & Ricerca

In primo piano