Crolli, gas, fiamme: prova d’emergenza 

Sono state 22 le persone coinvolte ieri all’Apsp di Cavedine nell’esercitazione in cui si sono simulati danni da terremoto


di Mariano Bosetti


CAVEDINE. Una prova di emergenza ed evacuazione in grande stile quella svoltasi ieri mattina alla Apsp Residenza Valle dei Laghi di Cavedine che ha coinvolto tutte le forze territoriali d’intervento per calamità pubblica attraverso la Centrale unica di emergenza: dai Corpi dei vigili del fuoco di Lasino, Calavino, Padergnone, Vezzano e Terlago, ai volontari di protezione civile (Associazione nazionale carabinieri, Nu.Vol.A. della Valle dei Laghi, Croce Rossa).

Per l’operazione sono stati simulati i danni causati da un movimento tellurico riguardante la faglia di scorrimento Garda – Ballino, che a distanza di 17 chilometri dall’epicentro ha interessato anche la struttura socio-sanitaria di Cavedine: diversi crolli, una fuga di gas e un principio di incendio nella zona delle caldaie del piano interrato. Complessivamente sono state 22 le persone coinvolte.

La sequenza degli interventi prevedeva, dopo una sommaria valutazione dell’accaduto, la chiamata al 112 da parte dell’infermiera in turno Stefania Trentinaglia, la quale ha accolto le prime squadre dei vigili del fuoco volontari di Cavedine coordinate da Yuri Travaglia, che in seguito ha ricoperto l’importante ruolo di ROS (Responsabile delle operazioni di soccorso). Nel breve volgere di alcuni minuti, con il chiarirsi dell’entità dei danni, è stato attivato il Centro operativo comunale (COC), che ha scandito la successione degli interventi dei soccorritori. È intervenuto anche il personale sanitario dell’Azienda in forma integrata, il cui compito è stato di estrarre, stabilizzare e trasportare i feriti verso la zona cosiddetta “nido” dove, con i vari codici di gravità, le persone venivano assistite in attesa di allestire il PMA (Posto medico avanzato): una sorta di ospedale da campo, dove le persone vengono rivalutate, identificate, curate e destinate ai diversi ospedali, di concerto con la Centrale operativa del 112. È stato curato nei dettagli attraverso i collaboratori dell’Azienda il supporto sanitario, quello assistenziale e il collegamento costante con i famigliari.

«La seconda fase – ha sottolineato il dottor Leoni (responsabile della sicurezza di prevenzione e protezione dell’Apsp)- ha voluto invece misurare la nostra capacità di garantire la continuità assistenziale agli ospiti trasferiti verso il punto di raccolta di Vigo Cavedine, dove i Nu.Vol.A. con il loro referente Piergiorgio Pizzedaz, hanno provveduto alla gestione logistica e alla predisposizione del pasto per oltre 140 persone tra ospiti e volontari. Una simulazione estremamente realistica, con tanto di “cavie” truccate con fratture, tagli, abrasioni e sangue, ma si è trattato solo di un’esercitazione: una delle due prove di emergenza che l’azienda pubblica effettua nell’arco dell’anno, da oltre dieci anni a questa parte, così come richiesto dagli standard di qualità dell’accreditamento Joint Commission International».













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