«Con i giovani per lasciare loro un’eredità» 

L’assemblea degli alpini di Lavis: rinnovato l’impegno a raccontarsi nelle scuole, nel nome della pace



LAVIS. Quando l’anno scorso gli alpini di Lavis organizzarono una sfilata nelle vie del paese, nei giorni prima dell’adunata a Trento, si aspettavano un centinaio di persone. Ne sono arrivate a migliaia: penne nere che si erano date appuntamento a Lavis con il passaparola. Ma anche lavisani che si erano uniti a loro, alla banda sociale e al coro Paganella. Ieri nel salone dell’oratorio, durante l’assemblea annuale dei soci, il capogruppo Giancarlo Rosa ha ricordato quel momento con una certa emozione. Perché il 2018 è stato un anno particolare per tutti gli alpini del Trentino e così anche per quelli di Lavis. L’adunata nazionale a Trento è stata un momento storico. «A Lavis - ha ricordato Rosa - abbiamo ospitato dieci gruppi provenienti da tutta Italia. Hanno dormito da noi: sui campi dell’oratorio, al campo Itea in viale Mazzini e all’ex Point. Il venerdì volevamo fare una piccola sfilata, ci siamo trovati con centinaia di alpini e un migliaio di persone comuni. È stato un evento memorabile per Lavis». In quei giorni, il gruppo aveva organizzato a palazzo Maffei una mostra sulla Grande guerra. In collaborazione con le scuole, aveva spiegato ai ragazzi delle medie l’attività degli alpini e l’importanza della pace. Il 2019 sarà un anno forse meno intenso: «Ma continueremo con la nostra attività ordinaria - ha spiegato Rosa - e ci piacerebbe non interrompere la collaborazione con la scuola. Se lo vorranno, noi siamo disponibili a raccontarci». Anche perché le nuove generazioni rappresentano il futuro dell’associazione.

A Lavis il gruppo sta particolarmente bene: alla fine dello scorso anno i soci erano 282. Duecento sono gli alpini, 82 gli amici degli alpini. Ma ogni anno l’assemblea si apre con un ricordo ai “soci andati avanti”. Salvo eccezioni, l’età media è alta. E per questo Renzo Merler - vice presidente della Sezione trentina degli alpini - a fine assemblea ha fatto un appello: «Non dobbiamo chiuderci a riccio, siamo un’associazione d’arma, ma non solo. Nei prossimi anni dovremo pensare a chi lasciare in eredità quello che abbiamo costruito» Questi gli alpini di Lavis premiati ieri, per gli anni di appartenenza al gruppo: Romedio Bonomi, Claudio Brugnara, Lodovico De Schulthaus, Aldo Endrizzi, Renato Facchini, Giuliano Holzer, Enzo Marcon, Claudio Moscon, Antonio Pasolli, Gabriel Ristori, Bruno Ugolini, Giuseppe Valer, Francesco Welch, Pierpaolo Longhi, Marco Odorizzi e Riccardo Nardon. (d.e.)













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