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Casa delle vacanze “arrostita” periti al lavoro per l’innesco

SOVER. Il cumulo di macerie racconta quanto sia stato devastante il rogo che domenica mattina ha distrutto una casa vacanze di una famiglia di Cavalese, a Rosi di Sover. Le origini delle fiamme sono...



SOVER. Il cumulo di macerie racconta quanto sia stato devastante il rogo che domenica mattina ha distrutto una casa vacanze di una famiglia di Cavalese, a Rosi di Sover. Le origini delle fiamme sono ancora incerte, anche per i periti dei vigili del fuoco di Trento che sono intervenuti a incendio domato. Ai carabinieri hanno confermato che l’ipotesi più concreta dell’incendio resta quella del dolo, delle fiamme causate da mano umana. Manca però la “pistola fumante”, la prova cristallina della mano umana dietro le fiamme. Gli inneschi, a quanto pare, non sarebbero stati individuati. Perché i periti dei vigili del fuoco sono in grado di trovarli anche nei casi più disperati. Ma si sono presi comunque del tempo prima di dare una risposta certa e definitiva.

Intanto i carabinieri sono al lavoro per ricostruire la storia dell’abitazione di vacanza. Di proprietà di una famiglia di Cavalese, è chiusa da mesi. L’attenzione degli inquirenti è concentrata sulla presenza della legnaia che si trova sul retro dell’abitazione. Molto probabilmente, qualcuno ha dato fuoco alla legna, lasciando poi andare le fiamme al resto della casa di vacanze. Domenica, il tempestivo e massiccio arrivo dei vigili del fuoco volontari ha evitato il peggio all’intera struttura.













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