A Sarche altri 450 metri di paramassi  

Proteggeranno l’abitato e un tratto di strada statale dalla caduta massi dal monte Dain Picol


di Mariano Bosetti


CALAVINO. Con la recente approvazione da parte del Servizio prevenzione rischi della Provincia della determina n. 311/2017 si completeranno i lavori di mitigazione del rischio di caduta massi dal versante del monte Garzolet (comunemente chiamato Dain Picol) a difesa non solo dell’abitato di Sarche, ma anche di un tratto della statale gardesana 45 bis dal lago di Toblino a centro paese.

Il problema del distacco di massi dalla parete rocciosa a strapiombo sull’abitato risale ai primi anni ’ 90 allorché l’allora amministrazione comunale di Calavino nella fase di realizzazione della nuova scuola elementare e a seguire gli altri interventi pubblici aveva dovuto innalzare un vallo paramassi a protezione delle nuove costruzioni. Risolto il problema più urgente, l’attenzione si era quindi spostata alla rimanente parte del versante del Dain e alla sicurezza di alcune attività (ristorante al Convento ed Autofficina Frioli) fino oltre la centralina Toblino a monte della Gardesana. Infatti era incombente il pericolo per il distacco di grossi massi, frenati in parte dalla vegetazione, alcuni dei quali però franati sulla sottostante statale, provocando fortunosamente solo qualche danno. A partire dal 2006 l’amministrazione comunale ha affrontato decisamente la questione, regolamentando con ordinanze l’accesso all’area (Ferrata Pisetta) ed investendo definitivamente del problema il Servizio prevenzione rischi (lettera 5 maggio 2008), che dopo aver effettuato dei sopralluoghi, mise mano alla progettazione e soprattutto alle risorse; ne scaturì il progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’intero versante, suddiviso in due lotti.

Al 1° lotto – dopo la demolizione pilotata dell’ottobre 2016 mediante microcariche della placca “3”- portato a termine nella primavera scorsa (costo complessivo 758 mila euro) e consistente essenzialmente nella sopraelevazione del vecchio paramassi da 5 ad 8,5 metri di altezza, seguiranno nei prossimi mesi i lavori (importo 2 milioni e 138 mila euro) della seconda “unità autonoma funzionale”, ossia la realizzazione di nuovi rilevati paramassi con il “tomo 3” lungo 230 metri e il “tomo 4” lungo 220 metri sempre in terra rinforzata da eseguirsi in continuità con il rilevato già terminato. Per la realizzazione delle opere e per la futura manutenzione saranno previste piste d’accesso al versante, che avranno la funzione di smorzare l’energia dei massi prima del loro arresto nella piazza di deposito a monte del rilevato paramassi. L’intervento si completerà con il consolidamento di alcuni massi affioranti nella zona a valle”. I terreni interessati all’intervento riguardano un’unica particella di proprietà dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero (ex Mensa Vescovile) per cui si procederà a breve all’attivazione della procedura espropriativa, che dovrebbe incontrare il favore della proprietà.













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