A Mezzolombardo depositati 35 testamenti biologici 

Il primo registro. Era stato istituito nella borgata, primo comune trentino a farlo, nel 2011  Delle 1.102 persone che si sono espresse sulla donazione di organi 824 hanno dato l’assenso


Anna Tava


Mezzolombardo. Sono 35 le persone che hanno già depositato in Comune un testamento biologico, il documento che specifica i trattamenti sanitari voluti o non qualora si fosse in fin di vita e non più in grado di prendere o comunicare decisioni. È un dato significativo, frutto di una sensibilità sul tema cresciuta negli anni.

La raccolta delle “Disposizioni anticipate di trattamento” (DAT), istituita per legge nel dicembre 2017, è iniziata nel 2018 in modalità gratuita in tutti i Comuni. «Non esiste una modulistica specifica, le persone presentano i moduli predisposti da varie associazioni, come l’associazione Luca Coscioni, la Fondazione Veronesi o il Socrem; solo alcuni hanno presentato un testo scritto liberamente. Il nostro compito è controllare la correttezza dei dati e l’apposizione della firma, senza entrare nel merito delle dichiarazioni» spiega Marcello Mottes, responsabile dell’Ufficio Anagrafe della borgata.

Dal primo febbraio è attivo il Registro nazionale per la raccolta delle dichiarazioni riguardanti il fine vita e i funzionari dovranno inviare, entro sei mesi, i moduli finora raccolti, che attualmente erano archiviati presso ogni sede comunale. Le disposizioni espresse riguardano gli interventi terapeutici accettati o meno (alimentazione, uso di macchinari per la respirazione, ecc.) e per lo più mirano ad evitare l’accanimento terapeutico. Ma c’è anche chi, ad esempio, esplicita altro, come l’assenso alle trasfusioni, avendo parenti che appartengono ai Testimoni di Geova e sono quindi contrari a tale pratica. In caso di necessità, l’Azienda sanitaria ha ora accesso al Registro nazionale, i medici potranno operare secondo le volontà del paziente e avere come interlocutore il fiduciario designato dallo stesso.

Ricordiamo che Mezzolombardo aveva anticipato la legge nazionale istituendo nel 2011 (primo Comune in Trentino) un Registro per raccogliere i testamenti biologici; fu in particolare Carlo Venturini a portare avanti questa battaglia etica sensibilizzando la popolazione. Oggi l’argomento è più conosciuto e la consapevolezza è aumentata. Un dato interessante riguarda, ad esempio, la donazione degli organi, per i quali è prevista una dichiarazione in merito sulla Carta di identità elettronica; dal luglio 2016, a Mezzolombardo, sulle emissioni totali, circa il 50% di persone non ha voluto registrare una posizione, ma dei 1.102 soggetti che si sono espressi ben 824 erano favorevoli a fronte dei 278 contrari. Il dato mostra un’alta disponibilità e dà più speranze di vita a chi ha bisogno di un trapianto.

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