IL CASO

La prof che non può più vedere la madre commuove a "Chi l'ha visto?"

È stata spostata di struttura senza avvisare i familiari. Un video straziante che documenta l’ultimo incontro con la figlia


Jimmy Milanese


MERANO. Una donna al balcone in camicia bianca: Regina, 82 anni. Una figlia, Christine, dieci metri più in basso che riprende la scena col cellulare.

È iniziato così, mercoledì sera, il servizio di «Chi l'ha visto?» che per l'occasione era a Merano. Regina, signora anziana di madrelingua tedesca, attaccata alla ringhiera di un balcone e la figlia, professoressa di tedesco e latino in un liceo della città, che la chiama disperatamente «Mamma... Mamma...».

Ad un certo punto, interviene un'altra donna, operatrice della residenza per anziani che ospita Regina. L'operatrice, si vede nel video, prende Regina per la mano destra la quale, a sua volta, si tiene salda alla ringhiera con quello che le rimane, la mano sinistra, urlando con voce straziata alla figlia di non lasciarla sola. Nel video mostrato durante la trasmissione, a questo punto, si vede la donna afferrata per la schiena e portata via, decisamente controvoglia, mentre la figlia, sempre li sotto, non smette mai di chiamare sua madre, ormai sparita dalla sua vista.

Un frame dell'ultimo video che ritrae Regina 

Intervistata dalla conduttrice, la figlia spiega che la sua vicenda è partita quando lei aveva iniziato a criticare il lavoro degli operatori della casa di cura. Da questo, si è passati alle vie legali, e il Tribunale ha deciso che per il bene della mamma, degli operatori della struttura che ospita Regina e degli altri ospiti, alla figlia fosse interdetta la possibilità di contatti personali o telefonici con la madre. Un divieto che all'inizio prevedeva delle eccezioni, avevano stabilito i giudici, con orari e momenti limitati di contatto tra le due donne.

«Mi sento violata in tutti i miei diritti e anche in quelli di mia mamma, perché è da un anno che non faccio altro che piangere, mentre prima avevo una relazione molto stretta con lei», spiega Christine alle telecamere della trasmissione.

Insomma, già allora un procedimento considerato del tutto ingiustificato dall’insegnante, che lamenta il fatto che per impedirle ogni contatto, alla madre venne perfino tolto il cellulare. È ancora Christine a spiegare il peggioramento della situazione a partire da metà gennaio: «Prima potevo andare a prenderla, semplicemente entrava una badante nella struttura e portava fuori mia madre che quindi potevo vedere per due ore».

Ma i ritardi di Christine agli appuntamenti e le sue continue rimostranze verso gli operatori hanno indotto il Tribunale a vietare l'accesso nella struttura perfino alla badante e da allora, Christine ha iniziato a non poter più vedere la mamma, se non dieci metri sotto a quel balcone, da dove ha girato quel video straziante, mandato in onda dalla trasmissione «Chi l'ha visto». Quello che fino a poco tempo fa rimaneva alla figlia per incontrare la madre era null'altro se non mandarle dei fiori e dei biglietti, anche se ogni tanto capitava che la donna si introducesse nella struttura di nascosto, contravvenendo al divieto impostole dal Tribunale.

«Certo, mia mamma ha 82 anni, e non ha più tanto tempo e avevo paura che da un momento all'altro potesse andarsene», spiega Christine, giustificando i suoi gesti che però altro non hanno fatto se non peggiorare la situazione.Sulla volontà di Regina di vedere regolarmente la figlia, è testimone Rosanna, sorella della donna ricoverata, la quale ha spiegato come prima che le fosse sequestrato il telefono, Regina chiedeva ogni giorno di sua figlia.

La situazione però precipita a giugno, quando di fronte al mancato rispetto del divieto di visita, vengono chiamati i carabinieri e Christine finisce querelata per ingiuria da due dipendenti. A questo punto, il Tribunale impone alla figlia l'obbligo di non avvicinamento alla struttura per un raggio di 300 metri. Ma la storia non è finita. Il giallo che ha richiamato le telecamere della trasmissione si infittisce quando, qualche settimana fa, Regina viene spostata dalla struttura e trasferita altrove, senza che i familiari ne siano informati.

«Non esiste alcun provvedimento giudiziario che indichi in Christine un pericolo per la mamma», spiega l'avvocato Sara Graziadei, che aggiunge: «L'atto emesso dal giudice tutelare che segrega la madre di Regina ad oggi non è accessibile, e questo nega alla figlia la possibilità di presentare ricorso contro questo provvedimento». Insomma, una vicenda, conclude l'avvocato, che pare suggerire la sottrazione coatta del proprio genitore ai figli che dovessero attuare comportamenti ritenuti non adeguati dall’amministrazione di una casa di riposo.













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