IL CASO

La macabra scoperta, resti umani e bare nel capannone in Valsugana

Il ritrovamento all’ex Samatec a Scurelle. Le ipotesi investigative: casse da morto trafugate per recuperare lo zinco da vendere sul mercato nero o abbandonate dopo le “finte” cremazioni. Immobile sotto sequestro: sulla vicenda indagano i carabinieri del Noe

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SCURELLE. Una scena che gli stessi inquirenti hanno definito “raccapricciante”. Resti umani e bare ammassate all’interno del capannone ex Samatec sul territorio del comune di Scurelle. La scoperta risale alla tarda mattina di ieri, quando gli agenti della polizia locale della Bassa Valsugana e Tesino sono entrati all’interno dell’edificio sospetto dopo la segnalazione di alcuni operai che stavano lavorando in un edificio attiguo. Un rinvenimento macabro, del quale sono stati subito interessati i carabinieri.

Sul posto sono intervenuti i militari del Noe di Trento (il Nucleo operativo ecologico), che hanno effettuato i primi accertamenti e avviato le indagini per fare luce su questa vicenda dai contorni macabri: il capannone è stato posto sotto sequestro (il fascicolo è nelle mani della pm di turno, Licia Scagliarini) e al momento l’ipotesi di reato su cui sta lavorando l’autorità giudiziaria è vilipendio di cadavere. A supporto di polizia locale e carabinieri del Noe, sono intervenuti anche i vigili del fuoco volontari di Scurelle.

I Carabinieri del Noe sequestrano il capannone l'ex Samatec di Scurelle: all'interno 27 bare

Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico - NOE di Trento, assieme ai colleghi della Compagnia di Borgo Valsugana e alla Polizia Locale della Valsugana e Tesino, hanno rinvenuto in Scurelle località Asola, all’interno di un capannone dell’area artigianale “ex Samatex”, 27 bare contenenti resti di persone

Della vicenda è stato interessato anche il sindaco del comune valsuganotto, Fulvio Ropelato, il quale ha spiegato che - per quanto di competenza del Comune - il capannone risultava da tempo privo di qualsiasi licenza produttiva.

Una delle ipotesi sulle quali stanno lavorando gli inquirenti è legata al mercato nero dello zinco. Non si esclude, infatti, che le bare con i resti umani siano state trafugate per recuperare lo zinco e l’ottone utilizzati per la costruzione delle casse. Con lo zinco, in particolare, viene realizzata la copertura interna delle bare destinate alla tumulazione.













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