CONFINI

La "battaglia" della Marmolada, tensione tra Trentino e Veneto

Il governatore Rossi attacca il Veneto che oggi (24 settembre) ha convocato il consiglio regionale in vetta. Sfida anche all'interno della Lega tra Zaia e Fugatti



TRENTO. «Spero solo che sulla Marmolada non facciano troppe sceneggiate perché ne vediamo già fin troppe». Il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi risponde così all’iniziativa del Veneto che ha deciso di riunire per oggi il Consiglio regionale sulla Marmolada per protesta dopo aver perso la vetta.

Rossi è nettissimo: «Da che mondo è mondo i confini passano sempre sulle creste della montagna, se poi Dellai e Galan avevano fatto un accordo contro natura io non sono della stessa opinione. Del resto, ora c’è una sentenza dell’Agenzia del territorio che sancisce questa situazione».

Rossi, poi, spiega che per quanto riguarda il territorio non è disponibile a cedere neanche un metro: «Noi siamo una provincia autonoma e il territorio è uno dei nostri pilastri. Non si tocca».

Ma il caso crea frizioni anche dentro la Lega. Il Carroccio Veneto scala la Marmolada alla conquista di quei 30 metri di confine che a Punta Rocca, la seconda cima, possono impedire a Canazei e a Trento l’arroccamento con la nuova funivia del ghiaccio. La Lega trentina ribadisce che non rinuncerà neppure a quei 30 metri (che lungo i 12 km di pista di discesa si allargano fino a 70). Lo chiarisce puntualmente Maurizio Fugatti, sottosegretario alla salute, che è il candidato presidente del centrodestra/leghista per le Provinciali trentine. Fugatti ha anticipato ieri che se sarà lui a sostituire Ugo Rossi, aprirà un tavolo col Veneto, cercando di capire le intenzioni di Luca Zaia, ma «sostenendo sempre le intenzioni del Trentino». 













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