INCENERITORE

Inceneritore, gli ambientalisti chiedono moratoria di 5 anni

Sono 17 le associazioni trentine che hanno incontrato il presidente Kaswalder e cinque consiglieri provinciali: “Per quanto riguarda i costi dell'inceneritore si parla di 154 milioni di euro, per un impianto che ragionevolmente non avrà da ‘digerire’ più di 60 mila tonnellate all'anno di rifiuto”



TRENTO. Cinque anni di moratoria sulla scelta di costruire un inceneritore. Li hanno chiesti i rappresentanti di 17 associazioni ambientaliste trentine durante un incontro con il presidente Walter Kaswalder e cinque consiglieri provinciali (Dalpalù, Degasperi, Manica, Rossato e Zanella).

A domanda di Kaswalder sulla situazione limite di Ischia Podetti il coordinatore Pietro Zanotti ha risposto che purtroppo c'è stato negli ultimi anni un utilizzo eccessivo del sito, che ha generato l'oggettivo stato di emergenza attuale. Gli ambientalisti suggeriscono di credere nelle bonifiche, sull'esempio di quella in corso alla Maza di Arco, dove si prevede di compattare e ridurre a un terzo il volume di rifiuti stoccato a mezza costa.

“Per quanto riguarda i costi dell'inceneritore si parla di 154 milioni di euro, per un impianto che ragionevolmente non avrà da ‘digerire’ più di 60 mila tonnellate all'anno di rifiuto”, hanno sottolineato le associazioni.

“Un'enormità evitabile – hanno ribadito - tenendo conto tra l'altro che prevedere 24 milioni l'anno di ricavi dell'impianto cozza contro il dato bolzanino (11 milioni l'anno con ben 125 mila tonnellate di rifiuti annui trattati)”.

Con Zanotti erano presenti all'incontro con i consiglieri Giuliana Speranza di Legambiente, Franco Tessadri di Mountain Wilderness e Mauro Nones di Pan Eppaa, sempre a rappresentare il più ampio tavolo di coordinamento.

Il consigliere Manica, ringraziando i rappresentanti, ha espresso in ogni caso una preferenza per l'opzione di piccoli gassificatori rispetto a quella del grande termovalorizzatore.













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