manifestazioni

In migliaia in corteo per la pace, a Roma anche 150 trentini

Conte (M5S): "Niente nuove armi all'Ucraina senza passare per il parlamento". Landini (Cgil): «Siamo con il popolo ucraino ma non dobbiamo rassegnarci alla guerra»



ROMA. Più di 150 trentini hanno partecipato oggi (sabato 5 novembre) alla manifestazione Europe for peace a Roma per chiedere il cessate il fuoco e l'apertura di un negoziato per una pace giusta in Ucraina. Tra loro una delegazione della Cgil trentina con il segretario Andrea Grosselli (foto).

Il corteo di Roma è partito da piazza della Repubblica e ha raggiunto Piazza San Giovanni. In apertura lo striscione Europe for Peace portato da scout e da giovani della Comunità di Sant'Egidio a seguire i rappresentanti delle organizzazioni promotrici e rappresentanti delle istituzioni (sindaci, gonfaloni, presidenti regioni e province).

Moltissime le bandiere arcobaleno e gli striscioni. Davanti alla basilica di Santa Maria degli Angeli ne è stato esposto uno con la parola "Pace" declinata dieci lingue. 

"Siamo più di centomila" è la cifra comunicata dagli organizzatori della manifestazione. L'evento si è concluso sulle note di Bella Ciao. Secondo la questura i partecipanti sono 30mila.

Tra i leader politici, in piazza il presidente del M5s Giuseppe Conte, che manda un avvertimento al governo: "A Crosetto dico che visto che è stata votata una risoluzione in Parlamento, non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto in Parlamento".

"Siamo a nostro agio in una piazza che chiede pace - ha detto il segretario Pd Enrico Letta  - e per noi pace vuol dire la fine dell'invasione russa. Questo è il punto centrale, la fine dell'invasione della Russia". Nel corso della manifestazione alcuni partecipanti lo hanno contestato: "Guerrafondaio, filo americano, vai a casa".

Presente il segretario della Cgil Maurizio Landini: "Noi siamo contro chi ha voluto la guerra, cioè Putin. In sostegno del popolo ucraino. Non possiamo però rassegnarci alla guerra, perché il rischio di un conflitto nucleare è concreto".













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