«Il futuro è il treno, non l’auto elettrica»

Rovereto. Le auto non sono solo un problema di gas di scarico: sono un problema di spazio, e anche di tante altre forme di inquinamento. Che spesso sottovalutiamo, o persino ignoriamo. Dopo aver...



Rovereto. Le auto non sono solo un problema di gas di scarico: sono un problema di spazio, e anche di tante altre forme di inquinamento. Che spesso sottovalutiamo, o persino ignoriamo. Dopo aver parlato di Rovereto e dei suoi crucci con il traffico, la discussione di ieri promossa dalla Cisl ha esteso lo sguardo su ciò che avviene oltre la città, e anche oltre i confini del Trentino. Merito di aver aperto la discussione ad altro è di Massimo Girardi, presidente di TransDolomites, l'associazione che caldeggia la ricostruzione delle ferrovie sulle Dolomiti. Il paragone tra la val di Fassa e le colonne di auto tutti i giorni e le ferrovie svizzere, frequentate da milioni di turisti, è impietoso. «La mobilità privata è inefficiente - ha detto Girardi - mentre i treni spostano più persone e garantiscono comunque la permeabilità del territorio». Girardi ha ricordato il crollo di patenti e di auto immatricolati nelle giovani generazioni: ragazze e ragazzi oggi preferiscono altri mezzi (a Milano e nelle metropoli adesso è "cool" il monopattino, come ha ricordato Eleonora Perotto del Politecnico meneghino). Tanti però prevedono un ritorno dell'automobile grazie alle macchine elettriche. «Ma non cambierà il problema degli spazi - ha messo in guardia Girardi - non solo, l'auto elettrica è molto più pesante, servono più materiali per produrla. E sapete cosa succede se un'auto elettrica si incendia? Che non la si può spegnere come un'auto normale. In futuro sarà vietato portarla nei parcheggi interrati». Sulle controindicazioni riguardo la macchina elettrica è intervenuto anche Claudio Della Volpe, docente di chimica fisica applicata all'Università di Trento. «Per costruirle stiamo mobilitando una grande quantità di litio, per evitare una forma di inquinamento ne creiamo un'altra. Pneumatici, freni e altri componenti provengono poi dal petrolio. Il principale agente di inquinamento è dato dal traffico merci, che in Europa è per il 50% su gomma». Dipende poi da come viene ricavata l'energia con cui si carica la macchina elettrica, se la fonte è fossile il fattore emissione cambia poco, ha spiegato Marco Schiavon, ricercatore dell'Università trentina. Il quale ha spezzato una lancia a favore delle auto elettriche, soprattutto in città: l'inquinamento tra gli edifici crolla drasticamente. M.S.













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