Waris, sei lavoratori lasciano per “giusta causa” 

Storo, Albertini della Fiom-Cgil conferma: «Si sono licenziati per documentate numerose mancanze nei pagamenti». I vertici dell’azienda non commentano


di Stefano Marini


STORO. La vicenda dello scontro fra una parte dei dipendenti di Waris e l'azienda stessa è giunta ad un punto di svolta. I 4 operai scesi in sciopero dal 27 novembre scorso per i ritardi e i mancati pagamenti da parte della ditta si sono tutti licenziati. Non sono stati i soli però. A loro si sono, infatti, aggiunte 2 altre dipendenti, facendo salire a 6 il numero totale delle persone che hanno abbandonato l'azienda storese che produce pannelli fotovoltaici.

Il delegato della Fiom-Cgil Enrico Albertini conferma tutto fin nei minimi dettagli.

«I 4 lavoratori di Waris che erano in sciopero da fine novembre hanno dato le dimissioni alcuni giorni fa. Viste le numerose e documentate mancanze nei pagamenti da parte del datore di lavoro, ai dipendenti è stato riconosciuto di aver proceduto per giusta causa. Il numero dei lavoratori che sono usciti da Waris entro fine gennaio è però più alto del previsto. In totale sono 6, perché oltre ai 4 che erano in sciopero anche altre 2 lavoratrici hanno deciso di dare le dimissioni. Una era impegnata in produzione e l'altra in ufficio. Dal 15 di febbraio prossimo, qualora l'azienda non rispettasse i termini relativi alle spettanze per i lavoratori in uscita si valuterà come procedere».

Fino a inizio 2019 Waris aveva in organico 25 dipendenti, ma 6 hanno abbandonato in questi giorni. Si tratta di un calo superiore al previsto, non fosse altro che le 2 lavoratrici che hanno lasciato l'impresa non risulta avessero mai preso parte al lungo scontro ingaggiato dai loro colleghi con la direzione aziendale per ottenere tutti quei pagamenti che tardavano a venir loro versati.

La questione del calo di personale appare tutt'altro che secondaria perché nel dicembre 2016 Waris ha ottenuto in locazione lo stabilimento che occupa firmando un protocollo d'intesa che la impegna a portare il numero dei dipendenti a 51 entro i 3 anni successivi all'insediamento, oltre ad effettuare investimenti produttivi sul sito preso in affitto per un milione di euro in 7 anni. Per quanto riguarda il vincolo occupazionale il traguardo in questo momento appare oggettivamente lontano, sebbene si sia sparsa voce che in questi giorni Waris starebbe impegnandosi per nuove assunzioni.

Ieri il Trentino ha provato a raccogliere il punto di vista dell'azienda che però ha ripsto che «non intendiano rilasciare dichiarazioni in merito».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano