Sarà Casa sociale don Luigi Baroldi 

Fiavé, ok all’intitolazione della struttura che sorgerà al posto dell’ex municipio


di Graziano Riccadonna


FIAVÉ. Il dado è tratto. La futura Casa sociale di Fiavé, ex municipio di piazza San Sebastiano, si chiamerà “Casa don Luigi Baroldi” in onore del cittadino più noto del paese, don Luigi Baroldi (1853-1904).

Su proposta del sindaco del Comune, Angelo Zambotti, la Provincia ha dato il suo assenso all’intitolazione tramite il benestare della Soprintendenza dei Beni Culturali.

Curato, appassionato ricercatore di geologia, storico e giornalista, fondatore del Museo civico di Riva con la raccolta “Viebig Baroldi”, don Luigi Baroldi fu anche deputato alla Dieta tirolese, difensore dell’italianità e dei diritti di questa terra, il Trentino. In occasione del centenario della morte, 1904, il Gruppo culturale Fiavé-Lomaso-Bleggio aveva proposto l’intitolazione di una via e del neonato museo delle Palafitte.

Nato nel 1853 a Fiavé, don Baroldi è ordinato sacerdote nel 1875, a soli 22 anni. Inviato in cura d’anime nella Valle di Fassa, vi passa una buona parte della maturità: egli chiamerà la valle “L’Eden dei geologi”, l’Eldorado dei mineralisti”. Cooperatore a Vigo di Fassa e “cappellano esposto” a Penìa di Fassa. Vissuto nell’epoca in cui nella nostra Regione fioriscono gli studi, oltre a dedicarsi alle ricerche sul campo può godere dei fortunati incontri con il professor Klipstein e con il prof. Vacek, direttore dell’Istituto Geologico di Vienna. In Fra le rupi di Fassa individua le località in cui si trovano (dopo i saccheggi dei raccoglitori di professione) i più rari minerali della Valle.

Don Baroldi non dimentica però il luogo natìo e Fiavé in particolare, su cui raccoglie il volumetto Memorie di Fiavé e delle Giudicarie, 1893. Per la prima volta si parla dell’esistenza e dell’importanza del sito palafitticolo, non ancora scoperto: per questo l’amministrazione locale ha deciso l’intitolazione a suo nome.

Dopo la lunga permanenza in Val di Fassa, gli ultimi anni li passa tra le Giudicarie e il tennese, a Pranzo e a Campi. Prima vicario curaziale di Ballino, poi curato ai Campi, frazione di Riva, avendo un ruolo decisivo nella cura del tifo. Dopo un decennio don Luigi scende a Pranzo, con la nomina a “cappellano esposto”. Pranzo gli ha dedicato la sua casa sociale: ed ora Fiavé a sua volta denomina la propria Casa sociale all’illustre curato suo concittadino.













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