Rurali, la fusione non fa più paura 

Le assemblee dei soci Don Guetti e l’intesa con Alto Garda: a maggio si decide



ESTERIORI. Positivo il dibattito nelle tre assemblee per discutere con i soci la prospettiva della fusione della Cassa Rurale Don Lorenzo Guetti, la più antica del Trentino, con la Rurale Alto Garda. In tutti e tre i casi, nei teatri di Vigo Lomaso, Fiavé e Larido, assemblee abbastanza partecipate, con più di 50 presenti per volta ma soprattutto seguite da confronti interessati. Il presidente Sandro Bella ha presentato le prospettive: «Innanzitutto ci siamo confrontati con le Casse di uguali dimensioni, ma non ne usciva un modello adeguato. Successivamente il consiglio ha dato disponibilità per la fusione di tutte le Rurali delle Giudicarie, ma la soluzione non si è verificata. La fusione comunque è una nostra scelta, in risposta all’attuale contesto. Non siamo obbligati a farla per motivi finanziari». Insomma la fusione con Alto Garda è una scelta ponderata e non improvvisa, maturata unitariamente da tutto il consiglio: «Fin da subito abbiamo colto grande disponibilità per un’aggregazione definitiva con Alto Garda: interlocutore attento, capace, che ha facilitato la scelta per la soluzione che proponiamo».

Le assicurazioni date sono la valorizzazione della prima Cassa in Trentino, quindi il mantenimento degli sportelli e servizio capillare, miglioramento del servizio di consulenza, un rappresentante nel consiglio direttivo e nel comitato esecutivo, incremento delle risorse nella beneficenza e sostegno alle associazioni del territorio: «In definitiva, la Don Guetti rimane il riferimento nel suo territorio operativo». Dopo l’intervento del direttore Roberto Filippi e del caposindaco Gabriele Azzolini, dal dibattito sono venute varie domande. Anzitutto, si può diventare grandi e non perdere di vista i riferimenti ideali ispiratori? Può restare il nome del fondatore della cooperazione don Lorenzo Guetti? Cambierà la mission della Cassa o sarà superata dai tempi moderni? Su tutto è parso chiaro un elemento: l’attaccamento della base alla Cassa e a don Lorenzo Guetti, come ispiratore dei principi cooperativi. Da qui le richieste di mantenere - se non il nome - la prospettiva o la struttura nella futura Rurale Alto Garda, che diverrebbe l’erede naturale dello stesso “apostolo” della cooperazione trentina. La decisione definitiva sarà presa dall’assemblea straordinaria prevista entro il mese di maggio. (g.ri.)













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