La Schläfer di Storo non paga, ora è sciopero a oltranza

Stor. Da ieri mattina gli operai dello stabilimento Schläfer di Storo hanno dichiarato lo sciopero a oltranza. Motivo? Il mancato pagamento delle ultime 3 mensilità più alcuni premi. I lavoratori si...



Stor. Da ieri mattina gli operai dello stabilimento Schläfer di Storo hanno dichiarato lo sciopero a oltranza. Motivo? Il mancato pagamento delle ultime 3 mensilità più alcuni premi. I lavoratori si dicono disponibili a riprendere il lavoro solo se la proprietà farà passi concreti per aprire il dialogo, mettendo a disposizione almeno parte di quanto dovuto. Nel frattempo si apprende che Waris, la ditta da cui Schläfer ha preso in affitto ramo d'azienda e maestranze, non avrebbe ancora saldato le pendenze dovute ai dipendenti che si sono dimessi a febbraio “per giusta causa”.

«Gli operai della produzione della Schläfer di Storo sono in sciopero dal primo turno di stamattina (ieri ndr) - spiega il sindacalista Enrico Albertini della Fiom-Cgil - la mobilitazione proseguirà ad oltranza fino a che la proprietà non si deciderà ad aprire un canale di dialogo accompagnato da segnali concreti di ravvedimento. A oggi non sono stati versati gli stipendi di aprile, maggio e giugno ma mancano anche l'elemento perequativo e i due bonus da 150 euro previsti per il 2018 e il 2019. Per dismettere lo stato di agitazione i lavoratori chiedono che venga disposto il pagamento di almeno due stipendi. La partecipazione odierna allo sciopero è stata buona e ha coinvolto una decina di persone, cioè quasi tutti gli addetti alla produzione».

La vicenda Schläfer appare collegata a quella della Waris, l'impresa di pannelli fotovoltaici sempre presente nella zona industriale di Storo che l'anno scorso aveva vissuto analoghe tensioni: «Schläfer - continua Albertini - ha preso in affitto da Waris la produzione e i dipendenti a partire dal primo febbraio 2019. All'inizio le cose sembravano andare bene. La parte di stipendi che Waris doveva loro era stata pagata e le mensilità di febbraio e marzo erano state versate. A partire da aprile però la situazione è tornata quella di prima. I lavoratori sono stanchi e chiedono risposte chiare e passi concreti da parte dell'azienda».

La vicenda Waris presenta però uno strascico ulteriore. Una parte dei dipendenti dell’impresa ne uscì a fine gennaio dopo aver contestato all'azienda il mancato pagamento di numerosi stipendi. A oggi quegli stessi lavoratori lamentano di non aver ancora avuto nulla:«Confermo che i dipendenti usciti a fine gennaio da Waris non hanno ancora ricevuto quanto spetta loro - conclude Albertini - la procedura è aperta ed è in mano all'ufficio vertenze della Cgil». S.M.















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