«La cascata resterà accessibile» 

Storo, la moglie dell’ex sindaco Scaglia rivela: «C’è un progetto per valorizzare l’area Forte d’Ampola»


di Stefano Marini


STORO. Non un “dispetto” a turisti e cittadini di Storo ma una scelta mirata, parte di un progetto che punta alla valorizzazione di un area di grande pregio storico-ambientale. L'architetto Valentina Grassi scrive al Trentino per contestualizzare la decisione presa dal marito Settimo Scaglia di apporre un cancello all’accesso della cascata della Val d’Ampola, sottolinea come si tratti di un passo per la valorizzazione ambientale dell’area del Forte d’Ampola e rassicura: la cascata resterà aperta alla fruizione della cittadinanza.

«Dietro la definizione della proprietà, che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni - scrive l'architetto Grassi - si cela un progetto di ampio respiro per dare slancio e riqualificazione all’intera area, punto di ingresso nel comune di Storo. È fin dal 2009 che ci stiamo impegnando per cercare di superare le difficoltà legate alle normative provinciali, per portare avanti l’intenzione di valorizzare questa zona di nostra proprietà con un importante ed indiscusso valore storico e naturalistico che per troppo tempo è rimasta abbandonata. Oltre a ciò l’ex forte d’Ampola è adiacente al sito zsc “Monti Tremalzo - Tombea”, sito di straordinario interesse floristico per l'eccezionale concentrazione di specie endemiche, noto in tutta Europa e meta obbligata di escursioni botaniche. Il tutto esplicato tramite il recupero della memoria storica legata all’ex forte austriaco e le successive vicende ed insediamenti militari, con idonee informative ad oggi inesistenti, e tramite un intervento di recupero del rudere adiacente alla cascata con finalità turistiche ancora da definire, in modo da arrecare un valore aggiunto alla zona».

Nelle intenzioni della famiglia Scaglia l’operazione produrrà ricadute positive anche per Storo: «Nel nostro Comune - prosegue Grassi - quest’iniziativa potrebbe produrre incrementi turistici e sarebbe un bel biglietto da visita proprio alle porte di Storo e della Comunità delle Giudicarie. Va evidenziato che l’idea si differenzierebbe in quanto ad offerta da tutte le altre realtà turistiche giudicariesi e ledrensi. L’obiettivo è quindi non la concorrenza con altre realtà, anche perché all’unicità si aggiunge la distanza dai centri abitati di Ledro e Storo. L’offerta differenziata punterà sul fattore ambientale e storico culturale della zona, tenendo contoanche del mantenimento ambientale».

Una proposta già nota alle autorità comunali: «Il sindaco è stato informato ed è entusiasta dell’iniziativa che sarà portata avanti in due o tre fasi di intervento. Ogni livello istituzionale si sta impegnando a favore di attività rivolte a start-up e in modo particolare dedicate al lavoro femminile, mi auguro che questo possa essere di primaria importanza anche nella nostra zona. Il progetto di riqualificazione è già stato visionato da un esperto della commissione tutela di Tione in via preliminare». Infine rassicura tutti riguardo l’accesso alla cascata: «Naturalmente, come del resto avviene tuttora, visto che non c’è stata di fatto alcuna chiusura per l’accesso dai nostri terreni alla cascata, anche in futuro sia i concittadini che l’associazione pescatori potranno accedervi».

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