La Banca Valsabbina chiude lo sportello a Baitoni 

Preoccupazioni in paese. Oggi è l’ultimo giorno di apertura. La sua soppressione mette in crisi anche Bondone, già in difficoltà per la chiusura della farmacia. Incombe il rischio di isolamento


Aldo Pasquazzo


Bondone e baitoni. Da domani a Baitoni lo sportello bancario della Valsabbina, dopo quasi trent’anni di presenza sul posto ma prima come Rurale, chiuderà definitivamente i battenti. A qualche mese di distanza il destino dell’istituto creditizio di origini valsabbine segue le medesime sorti della farmacia. Lo sportello bancario, funzionante a giorni alternati, con la sua soppressione, rischia di impoverire due paesi destinati all’isolamento. Da Brescia i dirigenti fanno sapere che le imposizioni sono dovute a strategie aziendali dove la competitività comporta margini e movimenti da rispettare. «Per noi anziani avere a quattro passi da casa i medicinali prescritti e banca senza dover traslocare a Storo o Ponte Caffaro era un lusso - dice la signora Maria - specie per persone come me che non hanno né auto né patente».

Lo sportello bancario, funzionante a giorni alternati, con la sua soppressione rischia in effetti di impoverire due paesi destinati all'isolamento. È ben vero che a Bondone c’è la filiale della cooperativa, il Castello di San Giovanni, la Pensione Alpina e il bar di Fausto e Milena Valerio e la sezione Ana, ma a rendere vivace l’abitato non basta, se non in occasione di particolari feste mirate come la “Madonna de Setember”. Inoltre ha un solo prete a scavalco con Storo, dove una volta la presenza di un curato era scontata. «Speriamo che a maggio in Comune entri altra gente più motivata altrimenti corriamo il rischio di scomparire dalla mappa», avverte uno dei tanti Valerio. Nei due paesi qualche sentore per mettere assieme una lista lo si incomincia ad intuire anche perché tra lago, Idroland, area sportiva e parapendii ci si potrebbe campare con una gestione associata. Dalle alture dell’Alpo gli appassionati di discesa sono in notevole crescita e questo è un buon indicatore. Poi il Camping dei Salvotelli che in zona lago attira sempre più gente del centro Europa.

Un tempo a Baitoni c’era una zona produttiva vivace, ma ora anche dentro quell’area sono rimasti solo capannoni vuoti. Fino ad una ventina di anni fa c’erano le fonderie Benini che assorbivano mano d’opera e garantivano anche un buon fine mese.

A movimentare i collegamenti con il resto della valle e con il capoluogo ci pensano gli pullman della Trentino Trasporti che a Baitoni hanno garage e capolinea. Dalle 5 del mattino alle 20 di sera sono quei mezzi a rendere vivo l’abitato. Ma servirebbe qualche concreto segnale di cambiamento di rotta, per dimostrare che Bondone e Baitoni non sono due paesi destinati all’impoverimento.

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