Incognita traffico a Storo dopo l’apertura del ponte 

Il nodo Caffaro. Ieri mattina sopralluogo dei tecnici della Provincia di Trento per valutare il vecchio manufatto. Il sindaco Turinelli: «Servono ulteriori verifiche sui tempi della deviazione»



Storo. Brescia chiama e Trento risponde, ma Storo… attende. Lunedì il sindaco e il vicesindaco di Bagolino, di ritorno da una riunione con i responsabili della Provincia di Brescia, hanno annunciato l’intenzione di aprire entro fine marzo il nuovo ponte sul Caffaro al traffico, di fatto rendendo operativo lo svincolo asimmetrico fra quel manufatto e il vecchio ponte. Per tutta risposta già ieri il servizio strade della Provincia di Trento ha inviato tecnici e uomini a ispezionare la soletta del vecchio ponte militare, che appare invero assai malmessa. Intanto però il sindaco di Storo non pare convintissimo della richiesta di Bagolino di deviare i camion diretti a Baitoni sulla SP69, visto che ciò implicherebbe farli passare proprio in mezzo all’abitato storese.

Il controllo meticoloso

Partiamo dal sopralluogo dei tecnici provinciali avvenuto ieri. Detto che hanno mantenuto il più stretto riserbo e siamo quindi nel campo delle ipotesi, pare logico supporre che la visita fosse legata alla riunione fra le 2 Province e i Comuni coinvolti che deve essere convocata per decidere se e come intervenire per sistemare quelle criticità strutturali che rischiano di “ingessare” la scorrevolezza del traffico fra Trentino e Lombardia. Il vecchio ponte è lì dal 1906, è malandato e basta andare a vedere lo stato della soletta per rendersi conto della corrosione di cui soffre. Bisogna intervenire, ma come, con che tempi e a che costi dipende dai dati tecnici. Brescia li ha raccolti tempo fa, ma è probabile che a Trento prima di trattare vogliano avere anche loro qualche numero sul quale confrontarsi.

La questione “svincolo”

C’è poi un altro tema rilevante. Bagolino e Brescia hanno deciso per l’apertura dello svincolo ma chiedono anche a Storo di deviare parte del traffico pesante sul proprio abitato principale. Una richiesta che certo non riempie di gioia il sindaco del Comune settaurense: «Non c’è ancora stato modo di concordare un incontro col collega di Bagolino – specifica Luca Turinelli – e non ho nemmeno ricevuto comunicazioni ufficiali. Ho letto però il Trentino e posso dire che mi sembra impensabile deviare dei camion su un centro abitato. Un’idea poteva essere passare accanto alle scuole medie, ma a breve proprio in quell’area saranno portati i container che dovranno ospitare i bambini delle elementari. Prima di prendere qualsiasi decisione ritengo quindi opportuno attendere ulteriori verifiche e sarà anche importante capire quanto durerebbero i lavori di sistemazione dei ponti sul Caffaro. Una deviazione che durasse qualche mese sarebbe forse accettabile, se invece l’opera richiedesse anni allora le cose cambierebbero».

Insomma, usando un eufemismo si può dire che la situazione dei ponti sul Caffaro resta complicata. Tutti hanno il loro pezzetto di ragione, Bagolino nel voler sistemare le cose in modo da renderle funzionanti ma anche Storo nel non volere camion che scorrazzano in mezzo al paese. Come se ne esce? Salvo miracoli qualcuno dovrà cedere. In ogni caso, di sicuro per ora a non vincere sono i contribuenti che hanno finanziato con 3,8 milioni di euro un’opera che da ancora tanti problemi e che richiederà altri soldi per essere messa a punto.

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