«Calo del laghetto causato da due anni di siccità» 

Roncone, il servizio geologico della Provincia sta monitorando la situazione Il sindaco Bazzoli conferma l’avvio dei lavori per deviare il flusso dell’Adanà


di Stefano Marini


RONCONE. Sarà il torrente Adanà a salvare il laghetto di Roncone? Dalle parti di Sella Giudicarie si augurano tutti di sì. Lo studio delle acque del lago da parte della Provincia però non può ancora fornire certezze in un senso o nell'altro. Come annunciato dal sindaco Bazzoli qualche giorno fa al Trentino, il progetto e i permessi per deviare parte del flusso dell'Adanà sono pronti e i lavori sono attesi per novembre. Mancando ancora le risposte sul perché il lago abbia perso circa 1 metro in un anno, c'è però un certo grado di incertezza sulla possibile efficacia della "cura" prescelta. Del monitoraggio delle acque si sta occupando il servizio geologico della Provincia, il cui direttore Ernesto Santuliana spiega: «È vero che 1 metro di escursione in un anno può apparire elevato, ma bisogna tener conto del contesto. Il calo si è verificato in seguito a 2 anni di siccità pesantissima, tanto che i serbatoi montani erano allo stremo pressoché ovunque. Il lago di Roncone è alimentato principalmente da una sorgente sotterranea che era anch'essa quasi esaurita. Quindi se è vero che quest'anno ha piovuto molto, ciò non basta a determinare un recupero immediato dei livelli, la situazione potrebbe tornare rapidamente a quella precedente solo se le precipitazioni continuassero per almeno 2 o 3 anni di seguito. In ogni caso, da parte del Servizio Geologico le rilevazioni continuano e se continuerà a piovere e a nevicare con forza valuteremo se la tendenza sia alla crescita o meno. Se pur piovendo per lunghi periodi il lago non dovesse crescere allora probabilmente ci sarebbero da investigare cause differenti».

L'ipotesi del fondo del lago "che perde", sollevata da alcuni valligiani non riscontra molta credibilità: «Il lago è stato dragato l'ultima volta una trentina di anni fa - risponde Santuliana - il fondo appare ben impermeabilizzato. Non possiamo essere sicuri al 100% che non ci siano fessure o perdite d'acqua ma la cosa appare francamente improbabile. Anche l'idea di eventi esterni e ignoti, magari di natura antropica, che avrebbero ridotto i flussi in ingresso non pare credibile».

Per quanto riguarda le soluzioni Santulliana esprime fiducia rispetto alla deviazione delle acque dell'Adanà, sebbene a priori non ci possano essere certezze: «L'afflusso di acqua dall'Adanà potrà certamente aiutare a rimpinguare le acque, ed in linea di massima appare come una buona soluzione. A seconda dell'andamento delle precipitazioni stagionali però potrà anche non bastare. Se ci fosse siccità generale infatti ne risentirebbe anche il torrente e quindi gli afflussi possibili al lago sarebbero gioco forza limitati».













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