Boschi abbattuti, il conto delle Asuc 

Le cifre dei danni ai boschi provocati dal maltempo in Bassa Val Rendena: le più colpite sono le zone di Javrè e Villa


di Walter Facchinelli


VAL RENDENA. Le Asuc della Val Rendena presenti da Verdesina a Mortaso e la Stazione Forestale di Spiazzo Rendena hanno raccolto i dati dei danni al patrimonio agro-silvo-pastorale causati degli eventi atmosferici calamitosi di inizio novembre. Questa particolare “conta” dei danni dal maltempo al patrimonio boschivo è stata fatta dalla Stazione Forestale di Spiazzo retta da Bruno Todeschini e dalle Asuc di Verdesina, Villa Rendena, Javrè, Darè, Vigo Rendena, Borzago, Fisto, Mortaso e Saone, con l’aiuto dei custodi forestali. Le Asuc trentine svolgono un ruolo primario nella gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale. Recentemente Roberto Giovannini, presidente dell’Associazione provinciale delle 100 Amministrazioni Separate degli Usi Civici del Trentino, ha ribadito «l’impegno e la concretezza» con la quale le Asuc governano e sono titolari di oltre il 60% del territorio della Provincia di Trento gravato da Uso Civico, rappresentato da boschi, pascoli, malghe e cave per circa 75.000 ettari.

Per quanto riguarda la Val Rendena e Saone, i dati raccolti riguardano la “conta” degli “schianti” e le “riprese” indicate nei piani di assestamento, utili a comprendere l’incidenza degli schianti sul quantitativo di massa legnosa annua che viene tagliato. Questi evidenziano che il fenomeno ha colpito “a raso” abbattendo, come in un effetto domino tutte le piante presenti su una vasta area, soprattutto piante “coetanee” di abete rosso. In alcune zone l’accoppiata vento e pioggia ha colpito “a macchia”, interessando spazi circoscritti di bosco. Nel dettaglio, nel Comune di Porte di Rendena la più colpita è l’Asuc di Javrè presieduta da Matteo Valentini, che ha subito un danno complessivo a “raso” di 8.800 metri cubi a fronte di una ripresa di 500. I danni ai privati sono di 6.100 metri cubi, ai quali si aggiungono 450 metri cubi di legname schiantato in comproprietà. Segue l’Asuc di Villa Rendena, presieduta da Dario Trentini, che ha subito un danno complessivo di 2.950 metri cubi di legname, suddivisi in “misto per 2.000 metri cubi, “a macchia” per 550 metri cubi, i danni ai privati sono di 300 metri cubi.

L’Asuc di Vigo Rendena, presieduta da Riccardo Scarazzini ha subito un danno complessivo di 2.800 metri cubi di legname, suddivisi tra “raso” 1.900 metri cubi, “a macchia” per 800 e sulla strada per Praino 100 metri cubi. L’Asuc di Darè, presieduta da Silvano Dalbon ha subito un danno complessivo di 800 metri cubi di legname, “a macchia” per 200 metri cubi e 600 recuperabili dalla strada, a fronte di una ripresa di 1.600 metri cubi. L’Asuc di Verdesina, presieduta da Rodolfo Alberti, ha subito un danno di tipo “misto” per 150 metri cubi di legname a fronte di una ripresa annua di 180 metri cubi, a questi si aggiungono danni ai privati per 50 metri cubi. Nel Comune di Spiazzo, la più colpita è l’’Asuc di Borzago, presieduta da Claudio Capelli ha subito un danno complessivo di 6.300 metri cubi di schianti a fronte di una ripresa di 1.250. Seguita dall’Asuc di Fisto, presieduta da Massimo Ferrazza ha subito un danno complessivo di 2.000 metri cubi di schianti a fronte di una ripresa di 1.900. L’Asuc di Mortaso, presieduta da Gioacchino Frigo ha subito un danno complessivo di 1.000 metri cubi di schianti a fronte di una ripresa di 875. A questi si aggiungono i dati dell’Asuc di Saone presieduta da Giacomo Scalfi ha subito un danno complessivo di 800 metri cubi di schianti a fronte di una ripresa di 800.

«L’Associazione provinciale delle Asuc è preoccupata del forte deprezzamento del valore legname - afferma il presidente Giovannini - , a causa sia della grande quantità disponibile sul mercato, sia per la qualità dello stesso che in molti casi è spezzato o schiantato al suolo». Lo stesso auspica la necessità di «individuare delle misure condivise da tutti i soggetti interessati che possano evitare l’eccessivo deprezzamento del legname».

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