Presenti anche il vicepresidente Tonina e il vescovo Tisi 

Tesero, inaugurata la nuova casa di riposo Giovanelli

Tesero. Inaugurata ieri a Tesero, alla presenza di numerose autorità, fra cui il vicepresidente della Provincia Mario Tonina (che ha portato anche i saluti della collega Stefania Segnana) il vescovo...



Tesero. Inaugurata ieri a Tesero, alla presenza di numerose autorità, fra cui il vicepresidente della Provincia Mario Tonina (che ha portato anche i saluti della collega Stefania Segnana) il vescovo di Trento monsignor Lauro Tisi, e tutta la comunità di Fiemme, la nuova casa di riposo Giovanelli. Dopo una lunga attesa caratterizzata da difficoltà di diversa natura, la nuova struttura, avviata nel 2017, è ora pienamente operativa, con 80 posti letto autorizzati, 79 accreditati, e 70 convenzionati. 79 gli ospiti attualmente presenti, mentre il personale ammonta a 84 unità.

«Questa realtà è una parte importante del nostro sistema di welfare - ha detto il vicepresidente Mario Tonina, intervenuto alla cerimonia - nel quale si muovono attori pubblici e privati, amministrazioni e comunità, associazioni di volontariato, per fornire risposte a una parte della popolazione che, sappiamo, è in costante crescita. Nel 2030, secondo le previsioni, ci saranno 150.000 ultrasessantacinquenni; non potremmo rispondere alle loro necessità solo con le Rsa. Una risposta è naturalmente questa, ma non solo. Fin che le persone sono autonome, con il sostegno della cooperazione sociale e del volontariato potranno essere aiutate a rimanere nelle loro case. Il volontariato sarà importante anche nelle stesse case di riposo, esprimendo tutto il calore della vicinanza della comunità».

«Il futuro sarà fatto non da una sola risposta ma da risposte diversificate - ha detto ancora Tonina - . Accanto all’investimento in campo socio-assistenziale, e vorrei ricordare che la spesa in provincia di Trento è doppia rispetto ad altre regioni, come amministratori dovremo sforzarci di individuare e valorizzare soluzioni che ripartiscano le cure fra la pubblica amministrazione, il comparto delle Rsa e delle Aziende pubbliche di servizi alla persona, le organizzazioni del territorio, il privato sociale, rafforzando le reti fra comunità e sostenendo un sistema che in Trentino, per fortuna, è già molto fertile».













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