Sfiorata l’unanimità per l’ingresso in Centrale 

A Cavalese l’assemblea straordinaria della Val di Fiemme Cassa per la modifica allo statuto, approvata da 1.199 soci. Misconel: così siamo più solidi ed efficienti 


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Novecentotre soci con 314 deleghe hanno preso parte ieri pomeriggio al Palafiemme di Cavalese all’assemblea straordinaria della Val di Fiemme Cassa per la modifica allo statuto, approvata con 1.199 voti a favore, 4 voti contrari e 14 astenuti. Una scelta obbligata e necessaria, come ha sottolineato il presidente della Cassa Marco Misconel, per completare il percorso dell’adesione al Gruppo bancario Cassa Centrale Banca.

La decisione di aderire al grosso gruppo bancario rappresenta, ha aggiunto Misconel, un’importante opportunità in tema di solidità ma anche sotto il profilo dell’efficienza, che permette all’istituto di credito cooperativo di essere più competitivo sul mercato. «I risparmiatori sono i soci – ha detto il presidente – ed è giusto che siano tutelati attraverso un rafforzamento organizzativo e patrimoniale. Questo è l’ultimo tassello di un percorso avviato l’8 aprile del 2017 che ci porterà a partire e lavorare all’interno di un importante gruppo bancario (l’8° a livello nazionale) con il primo di gennaio del prossimo anno». L’attuale quadro normativo nazionale ed europeo rende infatti pressoché impossibile continuare a gestire una banca in forma autonoma. Questo sia per i costi della gestione sempre più gravosi per le piccole banche, sia per la necessità di prestare garanzie patrimoniali adeguate.

È toccato poi al direttore generale della Cassa Paolo Defrancesco illustrare con una lunga carrellata che cosa cambierà nella gestione della Cassa rurale di Fiemme. Il direttore ha assicurato comunque che la rurale non perderà la propria autonomia, ma essa sarà proporzionata ai risultati virtuosi della gestione in funzione della propria classe di rischio. «La nostra Cassa – ha scandito Defrancesco - si trova per fortuna nella parte alta della classe di rischio e non abbiamo nulla da temere. I dati per ora sono provvisori, ma ai primi di gennaio avremo quelli definitivi. Il cuore della riforma – ha sottolineato Defrancesco - sta proprio nell’accordo di garanzia – che prevede maggiori controlli, anche preventivi da parte della Cassa Centrale Banca per mettere al riparo dalle sorprese i soci e le stesse banche che hanno lavorato con oculatezza». Molti i soci che hanno preso la parola, e dopo l’intervento del caposindaco dottor Mario De Zordo è intervenuto il direttore della Cassa Centrale Banca Mario Sartori che ha sciorinato alcuni dati interessanti sulla consistenza del grosso gruppo bancario che dirige. Del gruppo fanno parte ben 89 Casse rurali con 1.518 filiali, 10 società strumentali, 72,7 miliardi di euro di massa amministrata, 44,3 miliardi di prestito, un utile netto di 71 milioni di euro.













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