Ospedale, il punto nascite riaprirà entro metà aprile 

Cavalese, ieri l direttore dell’Azienda provinciale Bordon e l’assessore Zeni hanno rassicurato i sindaci e gli amministratori delle valli di Fiemme e Fassa


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Entro la metà di aprile del 2018 il Punto nascite di Cavalese dovrebbe riaprire i battenti. Lo ha confermato l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni che ieri pomeriggio, insieme al direttore dell’Azienda sanitaria provinciale Paolo Bordon, ha incontrato i sindaci e gli amministratori di Fiemme e Fassa. Un incontro, quello che si è tenuto nella sala consiliare del municipio a Cavalese sollecitato a gran voce dallo stesso presidente della Comunità di valle Giovanni Zanon per capire le vere intenzioni della Provincia sul mantenimento e la riapertura del punto nascite, che attualmente è in regime di sospensione. La riapertura del punto nascite, come ha sottolineato il direttore dell’Azienda sanitaria provinciale Paolo Bordon, è legata all’ottenimento dell’autorizzazione dal Ministero dal Percorso nascite nazionale. «La domanda è già stata presentata - ha sottolineato Bordon - già nella giornata di mercoledì poiché entro la metà di aprile del prossimo anno contiamo di avere tutti i professionisti necessari per garantire qualità e sicurezza al servizio della valli di Fiemme e Fassa». Entro la metà di aprile dunque dovrebbe essere completata la dotazione di organico e quella piccola parte di personale mancante (pediatri in particolare) verrà pescata dai liberi professionisti andati in pensione che hanno lavorato già per l’Azienda sanitaria provinciale, personale dunque qualificato referenziato e già conosciuto.

Ma questa data è sicura ? «È sicura - ha chiarito Zanon - nella misura in cui il Comitato del Ministero ci autorizza a riaprire per la presenza di tutto il personale necessario, reperito gran parte dai concorsi, ma anche dall’utilizzo di personale andato in pensione». All’incontro di ieri hanno preso parte quasi tutti i sindaci di Fiemme, alcuni sindaci di Fassa, la procura dora di Fassa Elena Testor, il presidente della Comunità della valle di Cembra Simone Santuari, lo Scario della Magnifica Giacomo Boninsegna, e i consiglieri provinciali Piero De Godenz e Giuseppe De Tomas che in questa vicenda si erano dati un gran daffare per trovare una soluzione praticabile.

In apertura dell’incontro è stato lo stesso presidente della Comunità di valle Giovanni Zanon a ripercorrere il tormentato iter del punto nascite, sottolineando anche l’importante e insostituibile lavoro svolto dall’associazione “Parto per Fiemme” che ha fatto da pungolo e da stimolo per smuovere quegli ostacoli frapporti in quel di Trento. «Sono moderatamente soddisfatto - ha dichiarato al termine dell’incontro il presidente della Comunità di valle Giovanni Zanon - dovremo comunque continuare a vigilare. Io domani mattina sarà in ospedale a Cavalese per rassicurare tutti gli operatori che il percorso che abbiamo avviato entro la metà di aprile sarà completato. Potevamo anche - ha aggiunto Zanon - attaccare duramente l’assessore e il direttore dell’Azienda sanitaria per non essere riusciti a mantenere fede agli impegni assunti. Ma il nostro compito è anche quello di comprendere le ragioni del ritardo e lavorare ancora insieme senza fratture per raggiungere l’obiettivo che la valle attende. In fondo – ha concluso Zanon – non facciamo altro che lavorare per la nostra gente, per il nostro ospedale, che non vogliamo dimenticare, è stato costruito con i soldi dei Vicini e cerchiamo di impedire con ogni mezzo che vanga depotenziato e smantellato».













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