Moena, lungo l’Avisio un mare di plastica

Moena. Batterie d'auto, parti di motoslitte, pneumatici, ferro, tubi, fili elettrici, imballaggi, bottiglie e plastica, tanta plastica. Una cinquantina di volontari di varie associazioni di paese...



Moena. Batterie d'auto, parti di motoslitte, pneumatici, ferro, tubi, fili elettrici, imballaggi, bottiglie e plastica, tanta plastica. Una cinquantina di volontari di varie associazioni di paese (Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Schuetzen, Pian Pian Bel Bel, Cai -Sat, Associazione pescatori) si sono mossi domenica scorsa di prima mattina, con il sindaco Edoardo Felicetti in testa, per pulire alcune zone del territorio comunale. In particolare le varie squadre hanno concentrato l'attività lungo il torrente Avisio che attraversa il paese da nord a sud. Esplorati anche i percorsi che portano alla vicina Soraga sui due versanti della valle. Particolarmente critica la forra del torrente in zona di Pecè negli anni diventata una vera discarica. «Abbiamo lavorato intensamente per ore e ore calandoci anche con le corde da roccia – spiega Vigilio Gabrielli, operatore del Soccorso alpino – ma rimane ancora molto materiale da recuperare».

L'esondazione del rio Costalunga avvenuta i primi giorni di luglio dell'anno scorso ha portato grandi quantità di rifiuti nel letto dell'Avisio e la vegetazione lungo le rive è completamente avvolta da sacchetti di plastica. Con un lavoro certosino i volontari hanno cercato di recuperare la maggior parte dei rifiuti che sono stati suddivisi e trasportati nel vicino centro raccolta materiali con mezzi privati e dei Vigili del fuoco. Dell'intenso lavoro compiuto rimane un container traboccante di spazzatura. Per pulire il territorio in maniera completa ci vorrebbero molte giornate di lavoro ma l'iniziativa non aveva solo lo scopo di fare un po' di «pulizie di primavera». «Raccogliere di persona centinaia di sacchetti di plastica - hanno detto molto volontari – ci rende consapevoli del danno prodotto dall'uso indiscriminato di questo materiale. Ci meravigliamo delle isole di plastica esistenti nei mari ma anche la montagna alimenta, attraverso i corsi d'acqua, la loro formazione».

All'iniziativa hanno partecipato anche famiglie intere e per i giovanissimi l'esperienza è stata più incisiva di una lezione scolastica. Gli organizzatori, visto il successo ottenuto, prevedono di organizzare due eventi nel corso dell'anno, in primavera e in autunno, per coinvolgere maggiormente la popolazione. G.B.













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