Ludopatia o alcol: torna lo sportello d’ascolto dipendenze 

Il servizio è organizzato dal Comun general de Fascia De Sirena: «Novità il supporto per lutto o depressione»



VAL DI FASSA. Da fine marzo in Val di Fassa riprende l’attività dello “Sportello d’ascolto dipendenze”, con alcune importanti novità, a cominciare dalla gestione affidata agli psicologi Federico Cemin e Martina Volcan della cooperativa sociale “Le Rais”. Il servizio, che è organizzato dal Comun general de Fascia che lo finanzia con circa 7.150 euro, si rivolge a quanti manifestano vari tipi di dipendenza - uso di sostanze stupefacenti, abuso di alcol, ludopatia, disturbi legati alle nuove tecnologie o all’alimentazione - ma non solo. «Rispetto al passato - dice Gianluigi De Sirena, conseier de procura alle attività socio-assistenziale del Comun General - lo sportello darà supporto psicologico anche a coloro che attraversano un momento difficile, da un lutto improvviso a una depressione. Inoltre, ne è stata implementatala durata che ora è di otto ore mensili, ovvero due a settimana per dare continuità a chi richiede questo tipo di assistenza. L’intento è quello di fornire accoglienza, indirizzo attraverso la relazione e sostegno adeguati».

L’attività dello sportello (a cui si accede scrivendo una mail a coopsociale.lereis@gmail.com e telefonando al numero 3920668054) offre pure l’opportunità di mettere in rete Cef (Centro ecologico familiare), presto attivo a Pozza, Cat (Club alcolisti territoriali), distretto sanitario e servizi sociali. «Tramite incontri periodici - precisa De Sirena - i referenti di queste realtà avranno modo, confrontandosi con gli psicologi, di valutare situazione e necessità valligiane per far fronte a dipendenze e disagio sociale».

Di rilievo anche la sperimentazione, prevista tra luglio e agosto (previo l’ottenimento delle licenze sanitarie provinciali), della gestione de “Il Sollievo”, all’ultimo piano della sede fassana dell’Anffas e dei laboratori sociali: una splendida mansarda dotata di ampio soggiorno, cucina e otto camere da letto, creata appositamente per ospitare anche di notte persone non autosufficienti, quando le loro famiglie, su segnalazione dell’Anffas, necessitano di aiuto (in brevi periodi) per l’assistenza. Di recente l’Anffas locale ha compiuto un sondaggio tra le famiglie interessate al “Sollievo”: quasi l’80% ne richiede l’uso nei week end, il resto durante la settimana. «Tenendo conto di quest’orientamento il Comun general ha finanziato, con circa 14 mila euro, un progetto sperimentale d’accoglienza, alla presenza costante di un infermiere e di un operatore sanitario, di cinque persone per dieci fine settimana e di una persona per sette settimane, in modo da capire esigenze e costi reali e da avanzare una richiesta adeguata di finanziamento alla Provincia per questo tipo di servizio»















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