«Le manovre salvavita nel bagaglio dei cittadini» 

La serata a Moena. Presentato il nuovo defibrillatore collocato accanto al bancomat della Cassa Rurale Dolomiti. Il medico Luca Follador ha spiegato le azioni utili in caso di infarto


Gilberto Bonani


Moena. Le manovre salvavita devono far parte del bagaglio culturale dei cittadini. Lo ha affermato con forza il dottor Luca Follador nel corso della presentazione del nuovo defibrillatore (apparecchio capace di fare ripartire un cuore fermo), sistemato accanto alla postazione del Bancomat della Cassa Rurale Dolomiti. Con pochi e semplici concetti il sanitario della Croce Rossa Valle di Fassa ha spiegato le azioni utili in caso di arresto cardiaco iniziando dalla chiamata di soccorso al 112 per passare al massaggio cardiaco e all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico.

Non avere paura di sbagliare

Parole d’ordine: non aver paura di sbagliare, nessuna conseguenza legale ma comunque l'invito a partecipare a momenti di formazione specifica. «Nessun sistema sanitario, anche il più avanzato – ha detto Luca Follador – potrà intervenire efficacemente in caso di arresto cardiaco. Solo un cittadino responsabile e preparato può dare aiuto quando i minuti valgono una vita».

Un gesto importante

Ma davvero è necessario per un passante essere preparato ad applicare manovre salvavita? In Italia l'arresto cardiaco uccide 57mila cittadini ogni anno, cioè 156 persone al giorno, una ogni nove minuti. Il Trentino non fa eccezione. Nella nostra terra si contano poco più di 500 casi ogni anno. Un evento che ognuno di noi può incrociare nella sua vita. La sopravvivenza dopo un arresto è del 2% ma sale al 50% se interviene una defibrillazione nell'arco di cinque minuti.

Le linee guida

«Le linee guida – ha detto Luca Follador - incoraggiano la pratica di manovre salvavita da iniziare prima possibile. Nel caso della rianimazione guidata per telefono, ad esempio, si è appurato che è comunque meglio fare eseguire le manovre anche a distanza piuttosto che perdere tempo aspettando l’arrivo di una persona già addestrata». E la paura di procurare danni con il massaggio? «Non ha senso perché stiamo parlando di una persona, vittima di arresto cardiaco che, senza intervento, muore - risponde Follador. «Anche il timore di conseguenze legali non ha fondamento. La normativa italiana ci protegge: in stato di necessità qualunque manovra volta a preservare la vita non è in nessun modo punibile».

I semi-automatici

Lo stesso vale per l’utilizzo dei defibrillatori semi-automatici, gli apparecchi in grado di fare ripartire con una scossa elettrica un cuore colpito da fibrillazione ventricolare. Su questo fronte c’è l'impegno anche della Cassa Rurale Dolomiti che ha installato un nuovo defibrillatore nelle vicinanze della zona Bancomat in piaz de Sotegrava. È solo il primo di altri apparecchi che saranno a disposizione nelle varie filiali di Fassa, Primero e Belluno, territori serviti dalla banca. L’iniziativa fa parte di un piano pluriennale che nell'arco di due anni consegnerà un apparecchio salvavita alle 23 filiali.















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