In piazza a Moena, vicino al bancomat, un defibrillatore

Moena. Da oggi la banca non è solo dispensatrice di servizi e denaro ma anche un presidio salvavita. E’ stato installato nella vicinanza del bancomat della Cassa rurale Dolomiti, in piaz de Sotegrava,...



Moena. Da oggi la banca non è solo dispensatrice di servizi e denaro ma anche un presidio salvavita. E’ stato installato nella vicinanza del bancomat della Cassa rurale Dolomiti, in piaz de Sotegrava, un defibrillatore automatico protetto da una custodia allarmata in plexiglas. Chiunque voglia prestare soccorso a un paziente in crisi cardiaca può aprire la protezione, tirare una linguetta gialla e seguire le indicazioni registrate per applicare le placche sul torace del paziente. Sarà poi il dispositivo a eseguire la diagnosi e provvedere, se necessario, alla scarica per riattivare l’attività cardiaca.

L’iniziativa fa parte di un piano pluriennale della Cassa rurale Dolomiti di Fassa, Primiero e Belluno per dotare le proprie filiali di uno strumento così importante. Oltre Moena, hanno installato il defibrillatore gli sportelli di Pozza, Canazei, Falcade, Sedico, Feltre, Canal San Bovo e Transacqua. Nel prossimo anno saranno attivate altre sette postazioni per completare nel 2021 quando tutte le 23 filiali della Cassa rurale Dolomiti potranno contare sulla presenza del presidio. Ogni banca, a seguito del testo unico sulla salute e sicurezza del lavoro, ha un responsabile con competenze per intervenire in maniera appropriata come soccorritore sia in caso di incendio ma anche per malori. A Moena sono tre le postazioni con defibrillatore. Oltre al centro alpino della Polizia di Stato anche il Comune di Moena, in vicinanza degli ambulatori medici, mette a disposizione un apparecchio per la riattivazione dell’attività cardiaca. Un bel servizio per i 2650 residenti ma anche per i turisti che scelgono la località fassana per la loro vacanza. In paese è attivo anche un gruppo di Croce Rossa che periodicamente organizza corsi di primo soccorso alla popolazione. La diffusione dei defibrillatori dovrebbe infatti incentivare la popolazione a conoscere i primi rudimenti per intervenire in maniera attiva nell’intervallo di tempo, sempre decisivo, che intercorre tra la richiesta di aiuto e l’intervento del soccorso organizzato. G.B.













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