Il festival della ladinità festeggia dieci anni di vita 

Da 2 al 6 maggio prossimi tanti appuntamenti in val di Fassa per la diffusione dell’idioma. Entro il 27 le iscrizioni all’Aisciuda. Il 6 l’inaugurazione del “Stont”



VAL DI FASSA. Una “Aisciuda Ladina” di grande apertura, sia perché vede come protagonista chi non è ladino ed è interessato a lingua a cultura locali, sia perché gli appuntamenti, previsti dal 2 al 6 maggio, si tengono in luoghi, un po’ inusuali per la rassegna, quali agritur, hotel, bar e pure i prati del Passo Sella. La 10ª edizione del festival dedicato a lingua e cultura di minoranza promosso dal Comun general de Fascia, dopo aver indagato negli anni precedenti le diverse forme di espressione quotidiana della cultura ladina, tenendo conto di storia e tradizioni antiche ma mostrando anche singolare attenzione alle declinazioni della contemporaneità, compie l’ennesimo passo in avanti: si cala ancor più nella realtà valligiana, che conta la presenza di tante persone non ladinofone ma assolutamente interessate alla cultura di minoranza e ben inserite nella comunità. Una “contaminazione” o meglio un’accoglienza - lo slogan dell’edizione recita “L ladin à besegn ence de te” (Il ladino ha bisogno anche di te) - che può rivelarsi una sfida così come una risorsa per la diffusione e il futuro dell’idioma.

Ecco che l’inaugurazione dell’Aisciuda il 2 maggio alle 17 all’Active Hotel Olympic di Vigo (prenotazione entro il 27 aprile al numero 0462 764500 dei Servizi Linguistici del Comun general de Fascia) fa il punto sui corsi, promossi in occasione della rassegna, che hanno ottenuto straordinario riscontro, con oltre un centinaio di persone impegnate con entusiasmo, tra marzo e aprile, in lezioni e attività di: cucina, decorazione e scultura, scrittura creativa, storia e fiori di carta. L’iniziativa ha visto la formazione di gruppi eterogenei, di ladini e non, in cui l’idioma di minoranza è diventato la forma espressiva indispensabile per lo svolgimento delle attività. Tra le diverse restituzioni, il 2 maggio, ci sarà anche il buffet preparato da chi ha frequentato il corso di cucina con lo chef stellato Stefano Ghetta.

Dopo il primo momento conviviale, acquista carattere scientifico l’approfondimento e il laboratorio sui nuovi parlanti, il 3 maggio alle 17 all’agritur El Mas di Moena, proposti da Fernando Ramallo, professore di linguistica all’Università spagnola di Vigo: “Il fenomeno dei nuovi parlanti e le sue conseguenze sociologiche e linguistiche. Un’opportunità per le lingue di minoranza? Ricerche, esperienze, dubbi e opportunità per il futuro del linguaggio”. Il 4 maggio, alle 17 alla Baita Ischia di Campitello, l’incontro è dedicato ai ragazzi, ma non solo, con la presentazione del libro di Alberta Rossi, accompagnata dall’illustratrice Elena Corradini, “La Val di Fassa tra fantasia e realtà”. Il 5 maggio, l’Union di Ladins de Fascia dà appuntamento alle 15 al Passo Sella, per ricordare la nascita - il 5 maggio del 1920 - della bandiera ladina dei tre colori, simbolo dell’unione dei ladini. Infine, il 6 maggio alle 11 a Campitello, inaugurazione del “Stont”, l’imperial regio casino di bersaglio, nuova sezione sul territorio del Museo Ladino di Fassa.













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