cavalese - ieri pomeriggio 

Da pediatria a Trento per la flebo 

La segnalazione di Cia (Agire) sulla disavventura di una madre



CAVALESE. «Reparto pediatria Cavalese: mamme invitate ad andare a Trento?» La domanda, in forma cartacea, è stata formulata dal consigliere provinciale di Agire, Claudio Cia, all’assessore alla sanità trentina. «Dopo la chiusura del punto nascite di Cavalese, del quale non si ha ancora alcuna certezza per la riapertura, nonostante i canti delle sirene delle ultime settimane, anche altri reparti sembrerebbero risentire delle disattenzioni al comparto sanità - spiega Cia -. E’ segnalazione di oggi (ieri, ndr) che una madre, dopo aver portato il figlio di poco più di 6 mesi all’ospedale di Cavalese, sarebbe stata indirizzata giustamente al reparto di pediatria. Il bambino vomitava di continuo e aveva bisogno di essere idratato urgentemente tramite flebo, questo su indicazione del pediatra di famiglia. E’ a questo punto che la madre, giunta in ospedale attorno alle ore 16, sarebbe stata invitata a recarsi al pronto soccorso di Trento, in quanto il turno pediatrico si sarebbe concluso alle 18 e la durata della flebo avrebbe superato tale orario. In conclusione la giovane mamma, con un bimbo di pochi mesi e che necessitava di cure urgenti, avrebbe dovuto farsi quasi un’altra ora di macchina per raggiungere l’ospedale Santa Chiara».

«Non si possono addebitare colpe al personale che, nonostante i tagli, si fa in quattro per garantire la qualità delle prestazioni - continua Cia - certo che se le cose stessero così la situazione sarebbe grave, confermando ulteriormente i danni di un’organizzazione del comparto sanità che perde di vista l’attenzione al paziente, trasformando la persona, nel suo momento di maggiore vulnerabilità, in un numero, una pratica burocratica da aprire e chiudere entro determinati orari, e come tale inoltrabile in altri “sportelli” della Provincia». Il consigliere Cia chiede all’assessore Zeni di ripristinare «il diritto alla mamme della val di Fiemme a ricevere assistenza per i loro bambini in loco». Senza rivolgersi a Trento.













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