«Comun general de Fascia è un ente fondamentale» 

Pozza, la soddisfazione della procuradora Elena Testor dopo la votazione favorevole della Camera dei Deputati sulla modifica allo statuto speciale



POZZA. Il Comun general de Fascia riconosciuto ente locale da legge costituzionale. Il 15 novembre, storico voto alla Camera a favore delle modifiche dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige-Südtirol in materia di tutela della minoranza linguistica ladina che riguardano anche l’ente fassano. «È stata una grande soddisfazione assistere alla votazione alla Camera dei deputati alle modifiche allo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige-Südtirol che amplia le tutele della minoranza linguistica ladina, proposto dal testo dell’onorevole Daniel Alfreider. Per la Val di Fassa questo risultato è particolarmente significativo perché il Comun general de Fascia viene riconosciuto da legge costituzionale ente fondamentale, quale espressione della nostra comunità». Così commenta lo storico successo la procuradora Elena Testor, che il 15 novembre si è recata a Roma assieme al presidente del Consei general Francesco Pitscheider, per seguire i lavori dei deputati dalla tribuna di Montecitorio. «Ci ha riempito d’orgoglio - spiega la procuradora - sentir discutere di questioni importanti che riguardano la nostra minoranza a Roma e tutto ciò ci motiva a lavorare con maggior impegno ed entusiasmo per la nostra valle, mettendo a frutto tutte le competenze del Comun general e, in futuro, anche acquisendone di nuove».

Il Comun general - grazie a una specifica modifica allo Statuto introdotta, un anno e mezzo, fa dal consigliere provinciale ladino Giuseppe Detomas - ora fa parte degli enti riconosciuti, quali regioni, province, comuni e città metropolitane, ma rappresenta un unicum, che rafforza anche l’autonomia del Trentino. Un atto rilevante tenendo presente che lo Statuto del Trentino Alto Adige - Südtirol è stato modificato (altre variazioni sono state apportate nel 1993 e nel 2001 ma hanno riguardato tutte le regioni a Statuto speciale) a favore di una delle minoranze più piccole d’Italia, che ora è equiparata a quella tedesca e alla componente italiana del Südtirol. Il testo di Alfreider, approvato con 434 sì, un no e 45 astenuto (Fi e Ci) e secondo quanto previsto dalla Costituzione con la maggioranza assoluta dei componenti della Camera (ampiamente superata), è frutto di un lungo percorso, nonché del gioco di squadra dei parlamentari trentini e altoatesini, che ha comportato ben dieci votazioni tra Camera e Senato, Commissioni e aula.













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