Castello-Molina, l’opposizione «Non siamo fomentatori»

Castello-molina. L’ultima riunione del consiglio comunale a Castello-Molina avrebbe potuto essere un’occasione per un dibattito costruttivo sul bilancio, invece ancora una volta si è trasformato in...



Castello-molina. L’ultima riunione del consiglio comunale a Castello-Molina avrebbe potuto essere un’occasione per un dibattito costruttivo sul bilancio, invece ancora una volta si è trasformato in una distorsione della realtà attraverso il lancio di accuse infondate, specie quella che ci vede come “fomentatori di un clima d’odio”. A sostenerlo è il gruppo consiliare di Impegno civico attraverso il consigliere Luigi Piazzi che in una nota puntualizza la loro posizione.

Il documento

«Noi di “Impegno Civico” - si legge nel documento - anziché dare credito a priori alle numerose e insistenti voci dei cittadini di Castello che lamentano una disparità di trattamento rispetto Molina, abbiamo deciso di approfondire nel dettaglio il bilancio di previsione e quello consolidato. Il nostro obbiettivo non è fare opposizione per partito preso, ma avere chiaro il quadro della situazione in modo da poter rispondere in modo adeguato ai cittadini. Purtroppo siamo rimasti basiti in quanto non siamo riusciti a trovare nelle oltre duecento pagine del Dup i segnali di rilancio economico per un paese come Castello che da tempo attraversa una fase di declino, segno evidente che la giunta non ha alcuna intenzione di invertire la rotta».

Le accuse

«La maggioranza invece - continua il documento -, anziché avviare e consentire un civile e costruttivo dibattito sulle argomentazioni critiche proposte che riguardavano anche la pianificazione economico finanziaria ha risposto con arroganza derubricando i dati presentati come non veritieri. Il sindaco in evidente difficoltà ha quindi imboccato la strada della provocazione, sviando dal tema del dibattito e finendo per scadere nella trivialità e in becere accuse del tutto prive di fondamento, ai limiti della querela. Ribadiamo la nostra completa estraneità con la lettera anonima indirizzata alla responsabile dell’ufficio tecnico, ingegner Daniela Rossi, certamente opera di qualche mitomane patologico. A nostro pensare il tentativo del sindaco Larger di associare tale lettera alle nostre azioni di protesta nei confronti della cementificazione del centro del paese è segno da un lato dell’incapacità di argomentare nel merito e dall’altro della mancanza di rispetto per il ruolo dell’opposizione. Qualsiasi conflitto di interessi nella pubblica amministrazione è, a nostro avviso, inaccettabile. Il degrado e livello di inciviltà dilagante non possono essere presi a modelli o a giustificazione. Su una cosa diamo ragione al Sindaco- concludono le opposizioni - portare alla luce gli squilibri, le ingiustizie, i conflitti di interesse e la superficialità crea divisioni. Divisioni fra chi accetta ogni ambiguità di un sistema autoreferenziale e auto-assolutorio de “lo fanno tutti” e chi invece, forse idealisticamente, preferisce ancora la strada della civiltà e della trasparenza». L.CH.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano