cavalese 

Alla scoperta della Rizzoli cucine 

Circolo ricreativo in visita all’azienda artigianale di San Lugano



SAN LUGANO. Il Circolo ricreativo anziani di Cavalese, sotto la guida del presidente Claudio Peretto, affiancato dalla sua vice Rosanna Weber ha fatto visita in questi giorni alla fabbrica della Rizzoli termocucine di San Lugano. Una visita molto importante e significativa che ha permesso di vedere dal vivo l’intero ciclo produttivo di un’azienda fiemmese che in questi ultimi anni è ulteriormente cresciuta ed è diventata leader mondiale nel settore della produzione di calore con le cucine a legna. Ad accogliere i componenti del Circolo ricreativo è stato lo stesso titolare e amministratore delegato della società Giulio Rizzoli, accompagnato dal figlio Michele e dal nipote Gianluca, entrambi inseriti nell’attività produttiva dell’azienda famigliare. La Rizzoli cucine ha iniziato per altro la sua produzione nel nuovo stabilimento di San Lugano nel comune di Trodena nel gennaio del 2014. Attualmente occupa ben un’ ottantina di operai, 50 dei quali inseriti nell’attività produttiva. Ma la Rizzoli cucine ha alle spalle, come hanno ricordato i due ragazzi della quarta generazione, Michele e Gianluca, una storia e una tradizione ultracentenaria, iniziata dal capostipite Carlo Rizzoli (“Carlone”), fondatore dell’azienda nel 1912.

All’inizio la piccola azienda artigianale situata nella storica piazza Ress di Cavalese era solo una piccola bottega di fabbro, con annessa un’officina per la produzione di stufe a legna. Poi dopo la prima Guerra mondiale nel 1924 Carlo Rizzoli incomincia la produzione quasi esclusiva di stufe a legna vendute su tutto il territorio di Fiemme e in tutto il Trentino. Molti anni dopo negli anni Sessanta l’azienda passa in mano al figlio Ezio che prosegue l’attività del padre con l’avvio della produzione su scala quasi industriale con nuovi modelli di stufe, abbandonando definitivamente gli altri manufatti in ferro. L’azienda insomma comincia a crescere ed ha bisogno di nuovo spazi, tanto che negli anni Ottanta si trasferisce nella zona artigianale di Cavalese in località Marmolaia. Arriviamo così agli anni Novanta e grazie al nuovo impulso commerciale e organizzativo dei due figli di Ezio, Carlo e Giulio, l’azienda riesce a raggiungere il più alto incremento della produzione e delle vendite. L’area produttiva diventa dunque ancora insufficiente e i due titolari Carlo e Giulio con grande determinazione e coraggio decidono di delocalizzare di nuovo la struttura creando la nuova azienda a San Lugano su una superficie di oltre 50 mila metri quadrati. E qui la produzione può finalmente puntare anche alla ricerca per mettere sul mercato prodotti di altissima qualità con un sistema di combustione certificata, improntata al risparmio energetico e alla salvaguardia dell’ambiente.

La Rizzoli cucine oggi esporta i suoi prodotti in ben 14 stati del mondo compresi gli Stati Uniti e il Giappone. (l.ch.)













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