Amministrazione

Elena Andreolli, una manager esperta di futuro (e di benessere)

La consigliera delegata delle Terme di Comano spiega il suo ruolo e le strategie di management


Graziano Riccadonna


COMANO TERME. Elena Andreolli, ingegnere gestionale con una specializzazione nell’innovazione di impresa, scelta fin dalla tesi di laurea, è la CD (consigliere delegato) delle Terme di Comano, dopo aver svolto ricerca presso un noto centro di ricerca inglese, focalizzata sulle dinamiche di innovazione e sviluppo. Una donna manager, quindi. Dopo la laurea e una breve esperienza all’Università Bocconi come assistente di ricerca, Andreolli è entrata nel mondo della consulenza alle aziende, occupandosi prima di brevettazione e poi di innovazione e sviluppo dell’organizzazione e dei modelli di business. «Mi sono occupata anche di start-up, quindi di seguire la creazione di nuovi progetti imprenditoriali e di impresa, accompagnandoli anche nell’acquisizione di fondi – aggiunge Elena Andreolli - È proprio questa delicata ma appassionante attività, che richiede profonde competenze anche di comunicazione e relazionali, che mi ha portato ad approfondire anche ambiti umanistici, come quello del coaching. Lo scorso anno, inoltre, ho completato un master in previsione sociale, diventando “esperto in futuro”, cioè nell’interpretazione di trend».
Sposata e madre di un bambino di 8 anni, le piace viaggiare, imparare cose nuove e praticare sport.

Innanzitutto perché ha voluto diventare “esperta di futuro”? 
Perché il termalismo tradizionale stava declinando e c’era bisogno di innovare: occorreva capire dove va la società, per cambiare il modo di proporre le terme e offrire benessere.

Ci spiega il suo ruolo alle Terme di Comano: è richiesto un management speciale?
Dal 2016 sono componente del Consiglio di Amministrazione delle Terme di Comano e, dal 2018, ne sono Consigliere Delegato, con deleghe nello sviluppo organizzativo, di mercato e nella ricerca e innovazione. Le Terme di Comano sono un’azienda di proprietà dei cinque comuni delle Giudicarie Esteriori, che opera in tre settori di attività: termale, hotel e cosmetico. Elemento centrale dell’azione aziendale è l’acqua termale, un’acqua dalle proprietà uniche, dimostrate scientificamente, che viene valorizzata nelle sue diverse forme (da bere, immergersi, respirare e anche cosmetica) e in una visione di insieme col paesaggio, rappresentato in primis dal parco termale ma anche dall’intero territorio di Comano. Un’azienda (scusi se apro una breve parentesi storica) che si fonda sul lascito del 1826 di Giovanni Battista Mattei, che ne definisce la finalità, orientandola allo sviluppo del territorio. Potete quindi capire che è con profondo orgoglio, parlando anche da persona nata nelle Giudicarie Esteriori e che grazie proprio a questo incarico ha avuto modo di tornarci, che ho accettato l’impegno professionale a Comano.

Quale reputa essere il valore della sua attività alle Terme di Comano?
Nel mio ruolo di Consigliere Delegato delle Terme di Comano ho lavorato soprattutto su tre filoni. Innanzitutto l’organizzazione: obiettivo primario che come CDA ci siamo dati fin dall’inizio è stato definire ed attuare un’organizzazione sostenibile, autonoma ed efficiente, capace di portare avanti l’attività, guidata da valori condivisi e seguendo le opportunità del contesto. Dopo aver consolidato l’organizzazione, ci siamo concentrati anche sull’introduzione di nuove modalità di lavorare, necessarie considerando i numeri aziendali in continua crescita (7 milioni di euro di fatturato, 200 collaboratori, 33 milioni di euro di indotto), per migliorare il lavoro dei collaboratori, essere più efficienti e innalzare la qualità percepita dal cliente.

E il fattore mercato?
È proprio il secondo obiettivo: lo sviluppo del prodotto e del posizionamento di mercato che trovano fondamento nel nuovo concetto di “Metodo Comano”. Ci stiamo lasciando alle spalle la proposta frammentata di una serie di singoli prodotti per offrire al cliente percorsi basati sulle proprietà dell’acqua termale, sulle competenze interne e l’esperienza acquisita, orientati a soddisfare specifiche necessità ed obiettivi, partendo dalla pelle per arrivare al benessere.

Per soddisfare questo obiettivo avete costruito un percorso…
Esattamente. Per raggiungere questo obiettivo è risultato fondamentale favorire gli investimenti in ricerca sviluppo (le Terme di Comano sono le terme con un maggiore impegno in ricerca d’Italia, come è stato riconosciuto anche da Federterme), lavorare su una nuova immagine e su una nuova comunicazione e, non da ultimo, pensare all’innovazione delle strutture: la riqualificazione del centro termale, la riqualificazione ambientale del parco e la creazione di una delle SPA più grandi ed attrezzate del Trentino.

Questa strategia ha dato dei risultati immediati?
Guardi, la nuova strategia ha prodotto risultati molto soddisfacenti , anche (e soprattutto direi) dal punto di vista economico. Il 2022 infatti è stato l’anno record di fatturato rispetto alla storia dell’Azienda...

Il terzo filone?
Il terzo focus è centrato sul territorio: creare una comunità integrata, tra collaboratori, clienti, fornitori, operatori territoriali e amministrazioni, caratterizzata da rapporti basati sulla reciprocità.

Vista la sua esperienza, si sente di dare alcuni consigli per i più giovani?
Ogni anno ospitiamo i ragazzi della Scuola Secondaria di Secondo grado locale con un progetto di laboratori di orientamento legati allo sviluppo del percorso professionale. Con stupore, devo ammettere, la richiesta si rivolge sempre a professioni operative: quindi quest’anno ho personalmente insistito per inserire anche un laboratorio che spieghi come si fa a diventare amministratore delegato di un’azienda. Penso, infatti, che la capacità di aspirare, di promuovere con profitto le proprie aspirazioni sia una delle principali attitudini da coltivare fin da bambini, l’unica che permette la visione e la successiva attuazione di nuovi spazi di possibilità per la propria persona.

E poi?
E poi direi anche un’altra cosa. Il lungo periodo dedicato alle start-up mi ha fatto capire che un’altra dote necessaria per la soddisfazione personale nell’ambito professionale è l’autoimprenditività: cioè la capacità di mettersi al centro, di avere spirito di iniziativa e di investire in se stessi nell’ambito della propria professione…
©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano