Vallo tomo e reperti: il tempo ormai “stringe”

Arco. Si intensificano rapporti e contatti fra amministrazioni per cercare una soluzione al problema vallo tomo. Com’è noto, il cantiere sta per fermarsi a causa della presenza sulla linea di scavo...


Gianluca Ricci


Arco. Si intensificano rapporti e contatti fra amministrazioni per cercare una soluzione al problema vallo tomo. Com’è noto, il cantiere sta per fermarsi a causa della presenza sulla linea di scavo di un presunto manufatto bellico che la legge protegge e garantisce. Ma una via di uscita va trovata, soprattutto se quel manufatto è considerato dalla Sovrintendenza di scarso valore storico. In settimana i dirigenti della Provincia e quelli della Sovrintendenza faranno il punto, per confrontarsi su possibili compromessi in grado di permettere agli operai di avanzare col cantiere e concludere i lavori di messa in sicurezza del versante orientale del Brione prima che lo stop obbligatorio dovuto al rispetto delle attività di nidificazione del nibbio e del gufo reale congeli l’intervento fino al prossimo giugno.

Manca la norma

Purtroppo manca lo strumento normativo che permetta di agire con sicurezza: fra un paio di settimane è prevista la convocazione della conferenza dei servizi rimandata dieci giorni fa, durante la quale le parti cercheranno di concordare la strategia da adottare al riguardo. L’assessore alle opere pubbliche Roberto Zampiccoli non ha ricevuto al momento alcuna indicazione, ma fonti vicine alla Provincia ipotizzano che si possa puntare a dimostrare di avere seguito le indicazioni dell’avvocatura dello Stato, che, intervenuta sulla problematica, si era raccomandata di non peggiorare la situazione, cosa che è stata fatta, visto che dei tre manufatti bellici presenti un’apposita variante permetterà di salvaguardarne due.

Le valutazioni

Il peso delle valutazioni della Sovrintendenza poi non potrà essere ignorato: anche se lo scavo del vallo tomo comporterà la demolizione del presunto reperto, l’integrità della tagliata non sarà assolutamente inficiata, tanto più che, al termine dell’opera, si provvederà ad organizzare con il Mag specifici percorsi che valorizzino il sistema, mettendo in evidenza quanto scoperto di recente dallo storico Paolo Ciresa. Il quale, insieme ai rappresentanti del coordinamento ambientalista, dovrebbe effettuare a breve un sopralluogo insieme all’assessore Zampiccoli per verificare direttamente in loco la situazione. Le prossime due settimane, dunque, saranno decisive per capire come si potrà risolvere il problema.

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