«Teleriscaldamento, torna a galla l’opera» 

Le opposizioni politiche chiedono lumi sulla nomina di Mattei nel consiglio di Dolomiti Energia  



ARCO. L’ex sindaco del Comune di Arco Paolo Mattei potrebbe riportare in auge il progetto del teleriscaldamento. Lo pensano i consiglieri di minoranza Andrea Ravagni, Bruna Todeschi, Mauro Ottobre, Claudio Del Fabbro, Daniele Braus, Giovanni Rullo e Lorenza Colò. In un’interrogazione chiedono quali eventuali retroscena ci siano e se esistano conflitti d’interesse tra la posizione di Mattei in Fondazione e quella appena ricevuta nel consiglio di Dolomiti Energia Holding. Nell’interrogazione si ricorda il “via libera” dato in consiglio alla permuta con cui il Comune cede all’Ags quasi 58 mila metri lineari di condotte. In cambio l’Ags cede al Comune un pacchetto azionario pari a circa 27 mila azioni (125,80 euro ad azione), portando l’attuale partecipazione dallo 0,04% al 6,10%. «Ciò significa - scrivono - che Arco diventerebbe il secondo socio pubblico dopo il comune di Riva. La spesa è di 3 milioni e 396.000 euro la spesa complessiva, ma rete ed infrastrutture valgono (da perizia effettuata) ben tre milioni e 883 milioni di euro, dunque il “conguaglio” da versare è pari a 487 mila euro. Il Piano operativo prevede l’avvio dei lavori entro la fine del 2021, con una prima serie di allacciamenti definiti strategici come le zone dell’ospedale e delle case di cura arcensi. Inoltre - precisano - assumere un ruolo che conta maggiormente in Ags al fine di attuare interventi infrastrutturali specifici e investimenti sul territorio». Per le minoranza però il progetto non sarebbe valido: «Numerosi sono i cittadini che a Riva si lamentano del funzionamento del teleriscaldamento». Il dubbio delle minoranze è che il progetto sia tornato in auge proprio per la convergenza di incarichi che Mattei avrebbe. «Torna alla ribalta - evidenziano i consiglieri - proprio nel momento in cui la medesima persona diventerà sia presidente della Fondazione città di Arco e contemporaneamente membro del Cda di Dolomiti Energia Holding».

Inevitabile per i consiglieri sollevare qualche dubbio e perplessità: «Che interesse ha il Comune ad avere il teleriscaldamento, anche in considerazione dei disagi che a Riva vi sono per l’utilizzo del medesimo? La Provincia intende finanziare l’opera di scavo, il cui costo anni fa si aggirava sui 4 milioni di euro? Vi è un potenziale conflitto di interessi fra l’essere contemporaneamente presidente della Fondazione e membro del Cda di Dolomiti Energia? È inoltre vero che il medesimo soggetto riveste il ruolo di socio azionista di Finanziaria Trentina società che a sua volta ha partecipazioni dirette sia in Dolomiti Energia che in Agi Power?» . (l.o.)













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